Ezgjan Alioski, la stella del firmamento più luminosa che c’è

scritto da Claudio Paronitti

Il biondo macedone ha fatto finalmente il salto di qualità. Convocato pure con costanza dalla sua selezione nazionale, Gianni ha vissuto un girone d’andata diviso in due: il primo strepitoso, il secondo al di sotto delle proprie potenzialità

Con 9 reti e 5 assist messi a referto nelle diciotto giornate di campionato, Alioski è risultato essere, a conti fatti, il bomber che a Lugano mancava da molto tempo. Sono stati addirittura 69 i tiri che ha inviato verso lo specchio delle porte avversarie. Vale a dire che Gianni ha segnato una rete ogni 7,66 tiri. O, se preferite, un gol ogni due partite. Una media pazzesca, se si pensa anche a quanto avrebbe potuto arrivare il suo bottino se solo fosse riuscito a giocare un po’ di più con i compagni, piuttosto che pensare troppo a sé stesso.

Malgrado le sue prestazioni siano vistosamente calate nel corso della seconda tornata del girone d’andata, il cannoniere balcanico ha dato sempre e comunque il suo contributo a livello di reti e assistenze. Dotato di una tecnica sopraffina, come non si vedeva a Cornaredo da chissà quanto, Alioski ha saputo approfittare appieno dell’occasione concessagli da Angelo Renzetti, il quale lo ha fortemente voluto nel corso del mercato invernale della passata stagione. Allora, il mister era Zdenek Zeman. Il boemo, avendo già l’insostituibile Goran Jozinovic sulla fascia sinistra di difesa, ha avuto una geniale intuizione: spostare Gianni nel ruolo di esterno alto del fronte d’attacco. Mai mossa fu più azzeccata.

Il beneficio lo ha avuto pure in nazionale, dove giostra oramai da titolare inamovibile per tutto il reparto avanzato. Le scorribande che ha proposto contro l’Albania nella prima partita di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 hanno messo in seria ambasce la selezione di Gianni De Biasi. Non per nulla il marcatore del momentaneo pareggio (prima dell’interruzione a causa del diluvio universale che si è abbattuto su Scutari) porta la sua firma. Una firma prestigiosa che lo ha fatto conoscere ancora di più a livelli eccelsi in tutto il continente.

Ultimamente, il suo procuratore Dino Lamberti ha affermato di essere a conoscenza di tre offerte per Gianni (una dalla Serie A, una dalla Premier League e un’altra dalla Bundesliga). Le prime sirene di mercato (Dinamo Kiev e Spartak Mosca) sembrano dunque essere state accantonate. Con il Lugano il contratto sottoscritto ha validità di due anni, con la possibilità però di usufruire di una clausola d’uscita nel caso giunga un’offerta irrinunciabile per ambo le parti. Il suo futuro è già roseo, ma è ancora tutto da scrivere, e il regista di ciò non può che essere lui stesso.

VOTO – 5

PUNTATE PRECEDENTI

“Andrea Manzo, il tecnico sempre in bilico”

“Mirko Salvi, la saracinesca fatta persona”

“Francesco Russo, la riserva di lusso”

“Simone Belometti, la gioventù che avanza”

“Goran Jozinovic, il terzino imprescindibile”

“Fulvio Sulmoni, il ritorno del figliol prodigo”

“Vladimir Golemic, la diga silenziosa”

“Steve Rouiller, l’affidabilità del centrale”

“Orlando Urbano, il baluardo dimenticato”

“Dragan Mihajlovic, il jolly inaspettato”

“Marco Padalino, l’esperienza su cui fare affidamento”

“Jonathan Sabbatini, il capitano sfortunato”

“Mario Piccinocchi, il ragioniere del centrocampo”

“Antoine Rey, il leone di mille battaglie”

“Domen Crnigoj, l’alternanza di prestazioni è il suo mestiere”

“Bálint Vécsei, la lentezza non porta lontano”

“Davide Mariani, la sorpresa più piacevole”

“Yanick Guerchadi, il valido junior che tornerà utile”

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