FC Lugano, l’analisi post-Grasshopper: un fatale disorientamento che non può capitare e la giustificata rabbia del «Crus»

scritto da Claudio Paronitti
Lugano Grasshopper analisi 21 ottobre 2023

Lugano Grasshopper analisi 21 ottobre 2023

Contro la peggior squadra tra le mura amiche prima dell’avvio della gara, il Lugano va incontro a un inatteso scivolone che apre il nuovo intenso periodo senza punti. La mancanza di concentrazione su situazioni che già in passato è costata carissima è risultata fatale sotto le volte del Letzigrund.

Gli errori di posizionamento sul vantaggio di Pascal Schürpf (dimenticato da Albian Hajdari) e sul raddoppio nei recuperi di Tsiy Ndenge (nessun contrasto nella zona centrale della tre quarti) non possono capitare in alcun modo a una squadra che pretende di essere iscritta nel lotto delle «grandi» del nostro calcio rossocrociato.

Alla fine, la (forse) troppa sicurezza che aleggiava nelle menti dei ticinesi per una manovra solida e dominante ha giocato uno scherzetto anticipato di Halloween, facendo giustamente andare su tutte le furie Mattia Croci-Torti, arrabbiato come normale che sia per la maniera in cui si è regalata la vittoria alle Cavallette, per nulla propense a proporre gioco, ma assai ciniche nello sfruttare le minime occasioni avute. Al contrario dei luganesi, tutt’altro che «cattivi» sotto porta come invece avrebbero dovuto essere. Contro il Bruges giovedì in UEFA Europa Conference League e lo Young Boys domenica in Credit Suisse Super League si duellerà con due avversari di assoluto livello, nei confronti dei quali non si potrà assolutamente mostrare il lato peggiore di sé in fase difensiva come capitato nel soleggiato pomeriggio domenicale in terra zurighese.

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