Il primo incontro del secondo «tour de force» autunnale dei bianconeri ha luogo sulle sponde della Limmat contro le Cavallette.
Un inizio di gara non proprio «ritmato» da parte di entrambe le squadre s’infiamma all’ottavo minuto, quando Mattia Bottani serve con precisione a centro area l’accorrente Allan Arigoni, il cui tentativo mancino non è piazzato a dovere e permette a Justin Hammel di respingere il pallone con un buon riflesso. Per il resto, si registrano solamente tanti, troppi errori tecnici su ambo i fronti. Ciò rende di conseguenza il match parecchio fiacco e privo di reali emozioni.
Poi, come un fulmine a ciel sereno si arriva alla mezz’ora e a un mancino a «botta sicura» di Renato Steffen che viene chiaramente bloccato dal braccio alto di Théo Ndicka. Dopo un breve consulto con il VAR, l’azione viene incredibilmente e in maniera assurda valutata come regolare. Tuttavia, purtroppo, non bisogna più scandalizzarsi, poiché trattandosi di un penalty potenzialmente concesso ai ticinesi, si sa che la decisione dei fischietti ricade costantemente a loro sfavore. La prima frazione, che termina senza reti dopo centoventi secondi di recupero, vede i sottocenerini controllare il possesso palla, mentre gli zurighesi intenti a risparmiare energie e ripartire in contropiede.
La musica al ritorno dalla pausa per il thé non cambia di una virgola. Trascorsa una dozzina di giri di lancetta, sono nuovamente gli ospiti a far correre un brivido lungo le schiene degli uomini di Bruno Berner. Steffen assiste Arigoni in profondità e, dopo aver dribblato l’avversario rientrando verso il centro, il #34 colpisce un palo pieno clamoroso, con la sfera che rimbalza sul corpo di Hammel, facilitando il rinvio della difesa locale.
Poco dopo l’ora di gioco, evidentemente infastiditi dalla staticità dei propri beniamini, i sostenitori biancoblù abbozzano qualche fischio dalle tribune. La reazione non arriva e allora i bianconeri provano ad approfittarne, ma i tentativi di Martim Marques e Uran Bislimi sono respinti da Hammel e, rispettivamente, bloccati dal muro difensivo tigurino.
Al settantunesimo, da una situazione di calcio d’angolo, ecco il momento che in pochi si aspettavano. Il destro di Théo Corbeanu dalla bandierina giunge a Pascal Schürpf, dimenticato da un inattivo Albian Hajdari e autore di un tiro al volo che s’insacca oltre Amir Saipi. Un altro gol incassato da palla ferma e Mattia Croci-Torti non può che essere stizzito. Sul fronte opposto, il centrale #5 rimedia alla precedente mancanza, risultando il più lesto sull’indecisione in uscita di Hammel. È il più che meritato uno a uno. Che potrebbe trasformarsi in un rapido ribaltamento, ma Steffen si trova oltre i difensori sulla spizzata del neo-entrato Boris Babić.
Il Lugano, che avrebbe dovuto concretizzare le numerose occasioni create nel pomeriggio confederato, chiude la contesa in malo modo. Al terzo dei cinque minuti di recupero, Tsiy Ndenge si trova liberissimo sui trenta metri, nessuno lo contrasta (per l’ira del «Crus») e con un mancino nell’angolino basso fa esplodere il Letzigrund per una vittoria immeritata e cinica.
Credit Suisse Super League 2023-2024, 11ª giornata – Stadion Letzigrund, Zürich
Grasshopper Club Zürich vs FC Lugano 2:1 (0:0) – [71′ Pascal Schürpf 1:0, 83′ Albian Hajdari 1:1, 90′ +3′ Tsiy Ndenge 2:1] – [ammoniti – 50′ Giotto Morandi, 73′ Lukas Mai, 82′ Théo Corbeanu, 90′ +1′ Uran Bislimi]