Russia 2018, l’extraterrestre Cristiano sancisce l’eliminazione del Marocco

scritto da Claudio Paronitti

Un gol di Cristiano Ronaldo dopo quattro minuti è sufficiente al Portogallo per superare un Marocco mai domo, che ci prova in tutti i modi, ma che è costretto a salutare la competizione dopo appena due partite

Si poteva pensare a un marcatore diverso da Cristiano Ronaldo? La domanda è talmente semplice che bastano solamente quattro minuti per conoscere la risposta. Da uno schema su calcio d’angolo (il secondo consecutivo per il Portogallo), Bernardo Silva la lascia al destro di João Moutinho, che crossa di destro al limite dell’area piccola, dove, puntualmente, si piomba come un falco CR7, che in tuffo di testa fa secco Munir per l’1-0 lusitano. E con questo fanno quattro reti in due partite.

Ancora il fenomeno del Real Madrid si procura una seconda occasione. Siamo al 9′, riceve palla un po’ decentrato poco fuori dai sedici metri e fa partire un tiro strozzato che termina a lato di un nulla. La reazione dei “Leoni dell’Atlante”, che prendono campo, è tutta nel colpo di testa di Manuel Da Costa (portoghese di nascita, ma con passaporto marocchino grazie alle origini della mamma), bloccato a terra da Rui Patricio quando il cronometro segna il minuto numero 11.

Il Marocco non si fa intimidire e prosegue la sua fase di avvicinamento alla porta portoghese. Un paio di interventi in area – dubbi secondo i giocatori e la panchina nordafricana, ma obiettivamente prive di fondamento – non vengono nemmeno presi in considerazione all’arbitro statunitense Mark Geiger, al quale viene chiesto di andare a visualizzare le immagini televisive. Dalla “VAR Room” non arriva alcun cenno e allora si può proseguire.

Gli interventi sono abbastanza rudi, ma Geiger è in totale controllo della sfida e non si fa di certo calpestare i piedi dalle varie proteste dei ventidue un campo. Il primo cartellino giallo dell’incontro viene estratto al 40′ nei confronti di Mehdi Benatia. Ciò accade esattamente un giro d’orologio dopo un’occasione capitata sul destro di Gonçalo Guedes, il quale, lanciato dal solito CR7, deve però anticipare la conclusione, permettendo a Munir un provvidenziale intervento salva-risultato.

Il capitano lusitano, immarcabile per chiunque, ha la chance per chiudere definitivamente il confronto a inizio ripresa, ma spara alle stelle da posizione ottimale. Per i suoi standard è un errore elementare. Al dodicesimo della ripresa Rui Patricio si erge ad assoluto protagonista, deviando in modo strepitoso un’incornata di Younes Belhanda. Gli uomini di Hervé Renard sanno che una sconfitta li eliminerebbe matematicamente dal torneo e cercano di tutto e di più per evitare che ciò accada, facendo soffrire i loro avversari, che, forti del vantaggio, si chiudono a riccio, affidandosi a delle ripartenze veloci, che però non portano a vere e proprie azioni offensive.

Le palle inattive possono così diventare decisive. Su una di queste, concessa per un fallo ingenuo di Raphael Guerreiro su Moubarak Boussoufa, Hakim Ziyach ha la possibilità di calciare con il suo piede preferito, il sinistro. Il tiro termina alto senza che Rui Patricio debba allungare in alcun modo le braccia. Ci prova anche Nabil Dirar dalla lunghissima distanza quando ci si avvicina agli ultimi minuti di questa intensa partita, ma la sua botta di controbalzo finisce tra i tifosi assiepati dietro la porta portoghese.

Poco prima della segnalazione del recupero (5′) José Fonte, difensore del Dalian Yifang nella Super League cinese, ribatte in calcio d’angolo la conclusione a botta sicura di Ziyach, che, se non deviata, avrebbe messo in seria difficoltà il neo-portiere del Wolverhampton Wanderers. I nordafricani le provano tutte con la forza della disperazione. Il mancino di Benatia non trova lo specchio, facendo sfumare le ultime, residue, possibilità del Marocco di rimanere in corsa.

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