Mondiali Qatar 2022, accade tutto in 45′: la Croazia conquista un’altra medaglia, il Marocco conclude ai piedi del podio

scritto da Claudio Paronitti

Presso il Khalifa International Stadium di Ar-Rayyan, davanti a 44’137 spettatori, è andato in onda il penultimo incontro dell’edizione numero 22 dei Campionati del Mondo di calcio

La rivincita della fase a gironi tra Croazia e Marocco – che si erano lasciate sullo 0-0 lo scorso 23 novembre – ha visto uscire vincitrice la selezione balcanica, che si è così messa al collo la medaglia di bronzo di Qatar 2022 dopo quella d’argento di Russia 2018. Lo spettacolare percorso dei nordafricani termina con un comunque ultra-positivo posizionamento ai piedi del podio.

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Croazia (F2) vs Marocco (F1) 2-1 (2-1) – [7′ Joško Gvardiol 1-0, 9′ Achraf Dari 1-1, 42′ Mislav Oršić 2-1]

Le prime fasi del duello, diretto dall’arbitro locale Abdulrahman Al Jassim, sono un monologo degli uomini di Zlatko Dalić, i quali sono costantemente sommersi dai fischi dei numerosi sotenitori dei Leoni dell’Atlante. Ciò non modifica la motivazione dei vice-campioni in carica di salire nuovamente sul podio. Questo perché al settimo giro d’orologio, a seguito di una variante su calcio di punizione e al perfetto assist di testa di Ivan Perišić, il difensore centrale Joško Gvardiol incorna di potenza il vantaggio dei suoi. La risposta della selezione di Walid Regragui è immediata. Al nono minuto, un altro calcio da fermo, stavolta laterale e battuto da Hakim Ziyech, viene prolungato da Luka Modrić direttamente sulla fronte di Achraf Dari, che non incontra alcuna difficoltà nell’insaccare a tu per tu con Dominik Livaković. In seguito, il duello vive di poche emozioni e di un sostanziale equilibrio. Al ventiquattresimo, Modrić cerca di riportare avanti i suoi con un innocuo mancino dal limite, che Yassine Bounou blocca tuttavia in due tempi. Sul fronte opposto, si deve giungere al trentasettesimo e all’anticipo di Youssef En-Nesyri sul cross di Ziyech. La spizzata del centravanti del Siviglia attraverso tutto lo specchio della porta e si spegne sul fondo. Ciò non capita nella zona d’attacco europea. Approfittando di un clamoroso errore in uscita al limite dell’area, Marko Livaja recupera il pallone e lo appoggia a Mislav Oršić, il quale non ci pensa due volte e fa partire uno scintillante destro a giro che s’infila sul palo più lontano e supera un incolpevole Bounou.

La seconda parte della gara prende avvio con una combinazione tra Perišić e Oršić, il cui tentativo termina a lato. Per osservare un’altra opportunità occorre attendere parecchio, e più nello specifico il settantaquattresimo e un intervento nettamente falloso di Sofyan Amrabat su Gvardiol all’interno dell’area di rigore. Nonostante le giuste proteste dei giocatori della Vatreni, il direttore di gara qatariota lascia correre (nemmeno il VAR interviene…). E così, sul capovolgimento di fronte, tocca a Livaković opporsi provvidenzialmente a En-Nesyri. Le chance conclusive di Mateo Kovačić e di nuovo En-Nesyri non sono sfruttate a dovere e il punteggio non cambia più. Il terzo posto, e la medaglia di bronzo, va alla Croazia. Per il Marocco, autore di un percorso spettacolare, resta la grande soddisfazione di essere diventata la prima selezione africana a giungere così lontano in un Mondiale.

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