I “Leoni dell’Atlante” rischiano di non avere altre ambizioni se non quelle di giocarsi il terzo posto nel debutto con l’Iran
In un girone composto anche da Spagna e Portogallo, la sfida che attende gli uomini del francese Hervé Renard, un tecnico con molta esperienza nel Continente africano, appare improba e con poche chance di riuscita.
Arrivare a un Mondiale, ad ogni modo, significa possedere una certa qualità. E i rossoverdi lo hanno dimostrato nella fase di avvicinamento. In particolar modo nella terza e ultima parte, i marocchini sono stati capaci di mantenere la posta intonsa in tutte e sei le occasioni. A fronte di tre 0-0 con gli avversari di turno (Gabon, Costa d’Avorio e Mali) sono giunte, rispettivamente, delle affermazioni nette (3-0, 2-0 e 6-0).
Con giocatori sparsi in tutto il mondo, la selezione nordafricana si presenta in Russia con un team eterogeneo, che può contare tra le proprie fila elementi importanti del calibro di Medhi Benatia (Juventus), Younes Belhanda (Galatasaray) e Nordin Amrabat (Leganés), protagonisti con le rispettive squadre di club di stagioni di valore.
I “Leoni dell’Atlante” debutteranno il 15 giugno con l’Iran. Il 20 e il 25 proveranno a fare lo sgambetto a Spagna e Portogallo per un superamento del turno che risulterebbe storico.
