Russia 2018, fa (quasi) tutto la Croazia. E a vincere, vent’anni dopo, è la Francia

scritto da Claudio Paronitti
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L’inedito atto conclusivo dell’edizione numero 21 dei Mondiali FIFA tra Francia e Croazia ha visto trionfare i ‘Bleus’, efficaci come solo loro sanno fare. Nel 4-2 finale pesano parecchi errori da ambo le parti

Come prevedibile i balcanici iniziano la prima finale iridata della storia con un’adrenalina tale che permette loro di mantenere chiaramente il possesso della palla. Tuttavia, Hugo Lloris non deve compiere alcun intervento. I transalpini, invece, si difendono, senza la vera intenzione di superare la metà campo con una certa costanza. Sornioni come spesso è capitato nel corso di questa Coppa del Mondo, i francesi quando si fanno vedere nella tre quarti avversaria si rendono assolutamente pericolosi. Così, a seguito di una punizione dai venticinque metri calciata da Antoine Griezmann, i ‘Bleus’ passano in vantaggio con una… autorete di Mario Mandžukić, che spizza quel che basta il pallone, ingannando Danijel Šubašić. Il cronometro segna il minuto numero 18 e la sfida è, finalmente, lanciata.

Non passano che dieci giri d’orologio ed ecco che la Croazia pareggia con Ivan Perišić, autore di un gol stupendo dal limite dell’area. Il terzo punto personale in questo Mondiale del giocatore dell’Inter è la conclusione di uno schema particolare. Su una punizione di Luka Modrić tutti gli attaccanti si trovano in fuorigioco, sulla destra giunge come un fulmine Sime Vršaljko che inzucca al centro per Mandžukić, il quale, dal canto suo, porge la sfera a Perišić che si libera di un difensore e gonfia la rete con un potente mancino in diagonale.

Caso da VAR al 35′: su un calcio d’angolo battuto da Griezmann, Perišić colpisce la palla con la mano. Il movimento del numero 4 induce gli assistenti a contattare l’arbitro argentino Néstor Pitana, che va a consultare le immagini video e, dopo un minuto, assegna giustamente il penalty a favore dei ragazzi di Didier Deschamps. I tempi di battuta si allungano, Griezmann si presenta dagli undici metri quando siamo oramai al 38′. L’esterno dell’Atletico Madrid, che ha rinnovato a inizio Mondiale il suo accordo con i ‘Colchoneros’, spiazza Šubašić, riportando i suoi avanti.

La prima parata di un certo spessore della ripresa è ovviamente di Lloris, che, al 48′, devia con la punta delle dita un mancino insidioso di Ante Rebić. Il canovaccio non è cambiato di una virgola rispetto alla prima frazione, con i croati all’attacco e i francesi a difesa del punteggio. La velocità supersonica di Kylian Mbappé potrebbe essere un’arma devastante per poter sbilanciare la contesa. Domagoj Vida se ne accorge, quando il calciatore del Paris Saint Germain si invola e viene murato solo dall’ottima uscita di piede di Šubašić.

La Francia cala il tris, mettendo le mani sul trofeo, a un minuto dall’ora do gioco. Paul Pogba lancia Mbappé, che scatta come un ghepardo, crossa per Griezmann, il quale stoppa, si gira, porge allo stesso Pogba, che calcia una prima volta su un difensore. Sulla respinta, il numero 6 fa partire un piatto mancino a giro, sul quale Šubašić non può far nulla, in quanto coperto al momento della battuta. Subito dopo, Marcelo Brozović si immola, deviando in calcio d’angolo una palla che sarebbe arrivata al liberissimo Griezmann.

Al 65′ si assist a gioco, partita e incontro. Alla festa partecipa il ragazzo d’oro transalpino: Kylian Mbappé. Dopo aver ricevuto la sfera da Lucas Hernandez, autore di un paio di dribbling sulla propria fascia di competenza, la stella nascente francese si inventa un destro teso nell’angolino basso che supera un immobile Šubašić. Il confronto sembra chiuso, ma il suo dirimpettaio Lloris ha deciso che bisogna tenere gli occhi aperti sino alla fine. Il numero uno dei ‘Bleus’ si incarta volendo dribblare Mandžukić, che non abbocca e infila in fondo alla porta il pallone del 4-2.

La Coppa del Mondo viene infine alzata al cielo dalla Francia, una delle favorite della vigilia che ha confermato il suo stato. Per i transalpini si tratta del 2° trionfo planetario – esattamente a vent’anni dalla vittoria casalinga -, mentre per i croati rimane l’ottimo cammino che li ha portati a giocarsi la prima finale della loro storia.

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