Quando il muscolo subisce un trauma di questo tipo, ne siamo sicuri, l’atleta se ne accorge subito!

E’ una sensazione che assomiglia ad una stilettata, o alcuni la descrivono come una “frustata”. Altri, per le lesioni più importanti, hanno proprio la sensazione di un rumore sordo.
A questo punto, come avevamo accennato nel precedente articolo, se nell’immediato è comunque permesso il cammino, probabilmente la lesione non è disastrosa. Ma occorre comunque effettuare delle indagini strumentali.

La più pratica è l’Ecografia. L’ecografia è una metodica semplice e poco costosa, che però risente molto dalla pratica dell’operatore, si suol dire che è molto “operatore dipendente”.
A causa dell’edema e dell’ematoma che spesso è presente  in questi traumi, l’Ecografia non può essere eseguita subito, ma occorre attendere almeno 48 ore.

Ma se la lesione è profonda e si ha bisogno di una immagine più accurata e sensibile, il mezzo per eccellenza è la Risonanza Magnetica.
Tra l’altro, secondo gli studi più recenti, la Risonanza Magnetica è uno strumento che da immagini che possono essere predittive delle tempistiche e della qualità del recupero.
E soprattutto in ambiente professionistico, i tempi e la qualità del recupero sono elementi importantissimi!

La Terapia

Per raggiungere l’obiettivo di diminuire il dolore e permettere il movimento, sono sempre stati utilizzati metodi come compressione, riposo, ed antiinfiammatori.
Ma in ambito calcistico professionistico internazionale, ormai è risaputo che alcuni rimedi come i FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei)  non sono una scelta ottimale, perché possono ostacolare una rigenerazione ottimale, e favorire il deposito di tessuto cicatriziale. Anche se controintuitivo, se il dolore è forte, è considerata una scelta migliore ricorrere a degli antidolorifici veri e propri (non antiinfiammatori).

Nemmeno l’uso del cortisone è consigliabile (a parte il fatto che non è consentito dal codice antidoping).
Altra pratica ormai in uso, è l’utilizzo del cosiddetto PRP (gel piastrinico) per  “aiutare” la rigenerazione muscolare. Ma, purtroppo, attualmente NON ci sono ancora dati convincenti che il PRP possa essere determinante nel raggiungere questo obiettivo.

Negli ultimi anni sono state affinate metodiche di Terapia ElettroManuale con Microcorrenti che possono essere effettuate anche durante le prime 48 ore, tant’è che drenando l’edema e l’ematoma, e favorendo l’ossigenazione dei tessuti, portano spesso l’Ecografista a pensar di essere di fronte ad una lesione muscolare già evoluta che potrebbe essere stata datata quindici giorni prima.

E quando succede, per il Fisioterapista è una grossa soddisfazione l’essere riuscito a favorire in maniera così impattante sul recupero , perché non parliamo solo di togliere i sintomi, ma di accelerare concretamente il recupero fisiologico.
L’utilizzo delle metodiche a Microcorrenti ha veramente rivoluzionato la chiave di lettura di questi infortuni. Una volta si pensava alla “fase acuta” come ad un contesto in cui l’obiettivo principale fosse quello di ripristinare il movimento indoloreE poi si passava alla “fase sub-acuta” con l’obiettivo di rimuovere l’ematoma e la formazione di tessuto cicatriziale nella zona lesa,  ma le moderne metodiche di Diagnostica Funzionale su base Impedenzimetrica (proprie della cosiddetta “Neuroregolazione Interattiva”) dimostrano matematicamente che l’evoluzione cicatriziale è molto più rapida di quel che si pensi.

Già dopo 12-24 ore c’è un comportamento impedenzimentrico che fa capire che ormai il tessuto si sta “organizzando”, che ci troviamo di fronte ad un addensamento della matrice, e tale complicazione ostacola il recupero e pregiudica la ripresa. Senza normalizzazione del Microcircolo Artero-Venoso e Linfatico, dopo 2-3 giorni ci troveremo veramente di fronte a processi riparativi caotici senza un corretto allineamento delle fibre muscolari.
Non deve ingannare il riempimento del “buco” causato dalla lesione rinvenibile ecograficamente.
Ma di questo ne avevamo già parlato, ed oramai i miei lettori sono diventati esperti e queste cose le sanno.

(articolo a carattere divulgativo a cura di
Nicola Dacomo – Fisioterapista – Campione d’Italia)

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