ESP-2, l’ex Cavalletta Jean-Pierre Rhyner: «Quando ne ho la possibilità, seguo i miei ex compagni, meritano il meglio»

scritto da Claudio Paronitti

Jean-Pierre Rhyner – © cadizcf.com

Lo scorso 10 luglio Jean-Pierre Rhyner aveva lasciato il Grasshopper per tentare l’avventura in Spagna con il Cadice, con cui si è impegnato sino al 30 giugno 2022

A un mese di distanza, il 23enne ha rilasciato all’emittente televisiva nazionale SRF un’intervista, nella quale si racconta a ruota libera. Ecco gli argomenti principali discussi dal prodotto del settore giovanile delle Cavallette.

La nuova vita – «Con il passare del tempo mi trovo sempre meglio. All’inizio, lo ammetto, è stato un po’ difficile, in quanto ho vissuto i primi giorni in una stanza d’albergo. Poi, abbiamo iniziato a cercare un appartamento, un automobile, “disconnettersi dalla Svizzera”, registrarsi qui in Spagna. È stato abbastanza complicato».

La lingua – «Sicuramente è un aspetto positivo [la mamma è di nazionalità peruviana, ndr]. Con la lingua spagnola incontro tuttavia ancora qualche difficoltà e a volte commetto un paio di errori. Però, capisco tutto ciò che mi si dice. Mi aiuta molto».

La decisione – «Ho ricevuto l’offerta e l’ho valutata con il mio agente. Dopodiché, sono iniziate le trattative. Sono convinto che questo è un buon passo in avanti nella mia carriera».

Gli obiettivi – «Dobbiamo innanzitutto concentrarci sulla singola partita, cercando di conseguire il maggior numero di risultati positivi. In questo modo il raggiungimento dei nostri obiettivi si avvicinerà sempre più. Sicuramente vogliamo conquistare un posto nei playoff. La promozione è lo scopo per cui lavoriamo quotidianamente. Sul piano personale, mi piacerebbe scendere in campo regolamente per abituarmi così alla nuova lega».

Il Cadice – «È un club super, che può contare su ottimi calciatori. La squadra è piena di qualità. Di riflesso, la Segunda División spagnola è molto forte. Pochi giorni fa, abbiamo disputato due test di preparazione contro Malaga e Las Palmas. Lì ho potuto notare che il livello è molto alto. Io mi concentro semplicemente sul mio inizio, sul mio minutaggio e la mia integrazione nel gruppo».

Il sogno – «Giocare ne LaLiga sarebbe proprio così. Ho sempre seguito il massimo campionato iberico, il calcio qui mi aggrada parecchio. È molto tecnico e veloce. Sarebbe fantastico poter giocare ne LaLiga».

La Nazionale – «Ho già vestito le maglie della Svizzera U20 e U21. In Perù ho già giocato alcune amichevoli con la U20. Ma è successo un po’ di tempo fa. Dodici mesi or sono ho ripreso i contatti con la Federazione peruviana. Tutto è però aperto, al momento non voglio e non devo prendere una decisione definitiva. La Svizzera è la mia Patria, il luogo dove sono cresciuto  e per questo le sarò sempre riconoscente. Nel contempo, il Perù è la mia seconda casa, è il Paese dove vive la mia famiglia».

Il Grasshopper – «Ogni qualvolta posso, lo seguo e vedo tutti gli incontri. Sono contento quando il GC vince. Sono diventato un calciatore in questo club, dal 2002 ho sempre vestito la sua maglia, a eccezione di un’esperienza a Sciaffusa. Il Grasshopper è nel mio cuore. Auguro solo il meglio ai biancoblù e spero che riescano a tornare immediatamente nella massima serie».

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