Lugano, un successo dal valore immenso

scritto da Claudio Paronitti

La vittoria conquista con pieno merito nella fredda serata sangallese hanno confermato il momento positivo della truppa bianconera

I ragazzi di mister Pier Tami – come dichiarato dall’uomo-assist di giornata Davide Mariani al termine del match – hanno ricominciato da dove avevano dovuto interrompere, ossia dalla striscia di tre risultati utili filati conseguiti prima della sosta degli spareggi nazionali. Con il successo del “Kybunpark” la serie passa a quattro partite nelle quali i bianconeri hanno conquistato punti (due pareggi a Sion e a Thun e due vittorie contro Lucerna e San Gallo). Il mese conclusivo dell’anno solare sarà pieno di impegni ravvicinati: inizio migliore, dunque, non poteva esserci. Le firme di Jonathan Sabbatini (di testa!) e Carlinhos Junior negli ultimi venti minuti di gara hanno mostrato che fisicamente e mentalmente i sottocenerini ci sono. Eccome se ci sono. Senza voler far torto a qualcuno in particolare, vogliamo citare il gran lavoro che viene svolto quotidianamente dal preparatore atletico luganese, Nicolas Dyon. L’uomo di fiducia del tecnico è un grande esperto di livello internazionale. Basterebbe solo citare alcune, blasonate, squadre in cui il francese è stato il faro della condizione atletica dei vari giocatori: tra queste ci sono Saint-Étienne, Nizza, Rennes e Grasshopper. È stato anche, all’inizio del millennio, fisioterapista della nazionale che ospiterà i Campionati del Mondo del 2022, il Qatar.

Si possono vedere i tre punti conquistati ieri sera anche come il frutto di un mix di elementi. La ritrovata compattezza tra i calciatori, la serenità che traspare nelle giocate sul campo e nelle dichiarazioni post-partita. Un altro fattore che i bianconeri hanno (ri)fatto loro è la felicità di entrare sul rettangolo di gioco e fornire delle prestazioni all’altezza della propria classe. Il problema del gol è stato mitigato dalle due marcature di “Sabba” e Junior. Il Lugano, assieme al Sion (ritrovatosi mestamente ultimo in classifica a seguito della batosta rifilatagli dal Basilea), ha il peggior attacco dell’intera Super League con quindici gol fatti in quindici partite: vale a dire, una rete a partita di media. Un po’ pochino per una squadra che crea tantissimo – e ieri sera se ne ha avuta la conferma -. Con un po’ di sfrontatezza e concretezza in più sotto porta, unite a una buona dose di fortuna che non guasta mai, i risultati risulterebbero quasi sempre a favore dei bianconeri. Con i se e con i ma nel calcio non si va da nessuna parte. Ciò che conta, e che verrà ricordato negli annali, è il puro risultato, nudo e crudo. Con quello di San Gallo sono quattro quelli consecutivi in cui il Lugano ha conquistato punti (8 nelle ultime quattro partite): una media che, tolto il nerissimo mese di settembre, proietterebbe in una dimensione diversa da quella attuale, in cui la salvezza è l’unico obiettivo da raggiungere. L’importante sarà continuare su questa scia positiva perché, se è vero che il mondo non è fatto solo di due colori, il bianco e il nero, allora, davanti alla truppa ticinese si sta stagliando un futuro non soltanto roseo, ma dipinto a più non posso da colori sgargianti e limpidi. Come la vittoria di ieri sera.

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