RSL, succede tutto in soli 59″ e Thun e Lugano si dividono la posta

scritto da Claudio Paronitti

Alla “Stockhorn Arena” si assiste a una sfida dai due volti: un primo tempo pieno di sbadigli e una ripresa vivace e frizzante, in cui arrivano i due gol che decidono il risultato finale. Al punto ospite di Fabio Daprelà risponde solamente 59 secondi più tardi Grégory Karlen

Cinque minuti sul cronometro e già un’occasione per parte. Al 3′ Marvin Spielmann scatta come un fulmine sulla sinistra, lasciandosi dietro Dragan Mihajlović. L’esterno entra in area, calcia verso lo specchio, ma David Da Costa, al rientro in campionato dopo quattro mesi e mezzo, risponde presente. L’azione successiva vede un assist in profondità di Domen Črnigoj per Assan Ceesay, il quale, partito in fuorigioco non segnalato, arriva con il piede meno educato (il destro), mandando la palla sull’esterno della rete.

L’incontro si addormenta per una ventina di minuti circa. Poi, dopo tre ammonizioni comminate dal direttore di gara Fedayi San, al 34′ Črnigoj si ritrova un po’ di spazio davanti a sé, tenta un tiro sul palo più lontano, costringendo Guillaume Faivre alla difficile respinta in calcio d’angolo. A tre dalla fine, Spielmann ha una chance per impensierire Da Costa, ma spreca malamente calciando d’esterno direttamente in curva. È l’immagine della prima frazione, iniziata a tambur battente, ma diventata, con il passare del tempo, sonnolenta e piena di sbadigli.

Nella pausa i due tecnici, Marc Schneider e Guillermo Abascal, si sono sicuramente fatti sentire, perché la ripresa è viva più che mai. E così, nel breve volgere di un minuto – tra il 51′ e il 52′ -, accade di tutto e di più. Prima i bianconeri si portano in vantaggio con la seconda rete stagionale di Fabio Daprelà. Ma l’azione immediatamente successiva i biancorossi trovano il pareggio grazie a Grégory Karlen. Ogni azione in questa seconda parte è sinonimo di pericolo. Come quello che porta Basil Stillhart poco dopo. Il suo tiro dai venti metri colpisce in pieno la traversa.

È poi un “qua e là” continuo, con i due undici che non si risparmiano in fase offensiva, badando però anche a quella difensiva. Verso la metà della frazione, però, si ritorna a un gioco meno attraente, con parecchie interruzioni e con poche occasioni di rilievo. La paura di perdere, ora, si fa sentire più che mai su ambo i fronti, con il duello che diventa chiuso, privando gli attaccanti di qualsiasi spazio per colpire.

Serve un errore per causare qualche grattacapo al reparto arretrato. I ticinesi sono abbonati e non è un caso se Mihajlović al minuto 85 ha un’amnesia e sbaglia la diagonale, permettendo a Dominik Schwizer di ritrovarsi libero di calciare sul vertice dell’area piccola. Il numero 91 si avvede dell’errore, torna come un falco sul suo avversario e devia in corner la sua conclusione.

Il triplice fischio di San, che arriva allo scoccare del 95′, sancisce il punteggio di uno a uno, che alla fine è quello più giusto per ciò che ha detto il campo. Per il Lugano si tratta del secondo pareggio consecutivo (dopo quello casalingo con il Grasshopper), mentre i bernesi, per la prima volta in stagione, non riescono a sfruttare appieno il fattore del campo sintetico.

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