di Davide Perego
fotografie concesse dal FC Tuggen e dall’ archivio CHalcio
” Pato è in partenza. Tempo scaduto. Questa volta si va in
auto perché di ritorno dalla trasferta con l’Etoile Carouge non ci sarà il
treno per il Canton Ticino. Ci si (ri)promette una seconda puntata un po’ più
avanti. Questa è una bella storia di CHalcio. La storia di un sogno
coltivato alla luce del sole: due persone che si incontrano e che si stimano
reciprocamente per la loro professionalità. Un allenatore e un giocatore. Tutto
qui “.
quasi non ti rendi conto di quello che stai per affrontare. Con la passione che
ho io è da dieci anni che sogno di dividerla con una chance di giocare con un
club della Svizzera interna. Ne avevo sempre sentito parlare come di
un’esperienza fantastica anche se rischiavo di trovarmi tagliato fuori dalla
lingua e da quella loro freddezza tipica di cui si sente dire. E’ logico che
nel momento in cui ricevi una telefonata che aspettavi da dieci anni non tocchi
terra con i piedi poi però cominci ad avere qualche dubbio. Mi è spiaciuto
moltissimo lasciare il FC Mendrisio-Stabio, ma nella mia carriera ero arrivato
al massimo ad avere una chance per una settimana di allenamento con lo Young
Boys e non avrei potuto lasciarmi sfuggire questa incredibile opportunità “.
mai di qualcosa e poi per gli altri giocatori è sempre un esempio di ‘einstellung’ e di
sacrificio. Modesto come persona, sul campo non fa mai qualcosa solo per se.
Pato fa sempre quello che è importante e necessario per la squadra. Sono molto
contento che sia stato da noi anche perché una mentalità da vincitore è ciò di cui avevamo bisogno. Aggiungo che il comportamento è stato quello di un leader nella squadra. E questo, anche se non parla tedesco. I miei giocatori lo rispettano
tanto e ne aumentano la valutazione per via del comportamento” .
dieci anni. Tanti ne sono trascorsi prima di poterlo toccare con mano e provare
a viverlo tutto d’un fiato: giocare per un club della Svizzera interna. Neo
trentenne, Pato è arrivato a Tuggen un po’ per caso, non senza aver valutato i pro e contro di
questa sua scelta, voluta in prima persona da Adrian Allenspach, un bravo
allenatore con all’attivo stagioni di buon livello da giocatore con San Gallo,
Winterthur, Sciaffusa, Aarau, Lugano, Sion, Wil….e con il club della
Linthstrasse dalla stagione 2007/2008: un’eternità se si pensa al consumo medio
annuo/club di tecnici” .