Lugano, l’analisi post-Xamax: perché i bianconeri regalano almeno un tempo agli avversari?

scritto da Claudio Paronitti

Non c’è stata alcuna replica in confronto alla sfida di domenica a San Gallo. Purtroppo, viene da dire. Perché lo Xamax era tutto fuorché imbattibile

Il Lugano, come è accaduto qualche volta in questa stagione, ha letteralmente regalato una frazione agli avversari. Nella fattispecie la prima. Un avvio di gara inverosimile, tant’è che i rossoneri ne hanno approfittato, pigiando sin da subito sull’acceleratore e trovano già dopo otto minuti il meritato vantaggio.

Meritato, in quanto gli uomini di Michel Decastel hanno approcciato la partita in modo perfetto, pressando a più non posso dal fischio d’inizio e giocando a calcio. Un aspetto che i bianconeri sembravano aver completamente dimenticato nelle stanze dell’albergo di Bienne, dove hanno alloggiato prima del trasferimento a Neuchâtel.

Dopo un primo tempo di totale sofferenza, e chiuso con zero tiri totali (!) scagliati verso un inoperoso Laurent Walthert, la scossa (anche se in maniera minore rispetto al pari in terra sangallese) è arrivata con l’inserimento di Mattia Bottani in luogo di un irritante – anche se mal servito – Marc Janko. Quest’ulteriore prova negativa del Cobra conferma la teoria per la quale l’austriaco sembra giunto in riva al Ceresio per “svernare”.

La reazione, dicevamo, c’è stata. Possesso palla, discrete trame offensive, ma in fin dei conti l’unica vera occasione è capitata sulla testa di Mijat Marić, la cui capocciata ha mandato il pallone a lambire il palo. Il gol da vero rapace dell’area di rigore a tempo scaduto di Alexander Gerndt è la dimostrazione che, credendoci un po’ di più, i ticinesi avrebbero potuto portare a casa un risultato positivo e, di conseguenza, lasciare lo Xamax a una distanza di sicurezza.

Domenica, ed è questa la fortuna, si torna già in campo. L’avversario che scenderà a Cornaredo è il Basilea, ripresosi dalla débâcle di Berna. Mister Guillermo Abascal dovrà trovare delle soluzioni, in particolare per ciò che concerne l’atteggiamento collettivo, parso estremamente passivo e deludente nei primi quarantacinque minuti della Maladière. Le conseguenza di una controprestazione potrebbe portare stavolta a una decisa presa di posizione nei confronti del tecnico andaluso.

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