Sarà per la vicinanza geografica. Sarà perché si comunica nel medesimo idioma. Fatto sta che il mercato italiano rimane il più gettonato dalla dirigenza bianconera
Negli anni passati il Lugano ci ha abituato a colpi (estivi e invernali) provenienti dal Bel Paese. In questo inizio di trattative stagionali, i ticinesi hanno già messo sotto contratto il promettente 21enne terzino sinistro del Piacenza Edoardo Masciangelo – la cui ufficializzazione arriverà prossimamente – e sembrano intenzionati ad aggiungere una nuova identità all’interno del gruppo. Pare che l’italo-argentino Albano Bizzarri, 40 anni, diverrà a breve uno degli estremi difensori a disposizione di mister Guillermo Abascal, aggiungendo un elemento di provenienza italica al cerchio degli acquisti del club.
Messo da parte – per il momento – il mercato balcanico (viste le disavventure patite in particolare con Dominik Kovacic e Radomir Milosavljevic), ecco che gli occhi della dirigenza si sono spostati su giocatori militanti in squadre della vicina Penisola. La mossa può essere assolutamente valida, soprattutto perché certi calciatori vengono valutati (almeno per ciò che concerne l’ideale svizzero) quasi esclusivamente dalla società luganese e, di conseguenza, risultano sconosciuti alle altre formazioni. D’altro canto, il rischio calcolato è quello riguardante la possibilità di portare in riva al Ceresio uno o più ragazzi che, per un motivo o per l’altro, faticano ad ambientarsi. Il risvolto sarebbe devastante, in quanto il rendimento risulterebbe al di sotto delle capacità effettive.
La dirigenza sottocenerina, capitanata come sempre con occhio vigile dal patron Angelo Renzetti, svolge le sue operazioni con acume e diligenza. E, ripensando alle parole del numero uno riguardo parecchi aspetti, c’è da scommettere che questa volta (come molte altre in passato) il club ne uscirà vincente. D’altronde, con l'”occhio lungo” del “Pres” (sempre più solo alla guida della società) il futuro non potrà che essere roseo.
