ASF, Claudio Sulser sul suo ritiro da delegato della Nati: “È stato un periodo intenso e una scuola di vita per il mio futuro”

scritto da Claudio Paronitti

Claudio Sulser – © Keystone/aargauerzeitung.ch

Quando il mese di giugno terminerà e si entrerà in quel di luglio, Claudio Sulser chiuderà la sua avventura di delegato delle selezioni nazionali rossocrociate

A margine della Final Four di UEFA Nations League, il 63enne si è confidato all’Aargauer Zeitung riguardo il passato, il presente e il futuro.

“Sono io ad aver comunicato l’intenzione di smettere – racconta l’ex calciatore, tra le altre, del Lugano -. Il ruolo di delegato delle varie nazionali è un lavoro al 100%. E questo volume non posso più garantirlo. La mia professione principale è quella di avvocato e voglio continuare ad esercitarla”.

Negli anni “tanto è cambiato. Il ruolo di delegato è diventato il mio lavoro, anche a causa della professionalizzazione messa in atto dalla Federazione, che si è allineata a ciò che accade nelle altre nazioni. Quando ho iniziato io, erano indispensabili altri requisiti. Perciò, vedevo la mia posizione come funzione politica e istituzionale”.

“Sportivamente parlando, mio bilancio è positivo. Abbiamo conquistato delle vittorie importanti e di valore nel corso delle qualificazioni ai Mondiali. Anche il turno per arrivare in Portogallo alla Final Four è stata ottima. Sono felice, certo. Tuttavia, è mancato il vero punto esclamativo”.

“Il mio futuro? Ho avuto una vita da delegato e ne ho un’altra che mi attende. Per me è stato un periodo molto intenso e una scuola di vita”, la chiosa dell’ex attaccante.

Leggi anche questi...