SFL, la riforma che divide: «Manca una modalità ragionevole per un aumento a 12», parola del CEO dello Young Boys

scritto da Claudio Paronitti

Nel tardo pomeriggio di giovedì la Swiss Football League ha comunicato che la riforma dei due maggiori campionati elvetici è stata bocciata dalla metà delle società affiliate. Come conseguenza, anche a partire dalla stagione 2021-2022 la Raiffeisen Super League e la Brack.ch Challenge League proseguiranno con dieci formazioni ciascuno

Contattato dall’emittente televisiva nazionale SRF, Wanja Greuel, CEO dello Young Boys, ha spiegato la decisione, la quale si è basata su due aspetti fondamentali. Essi concernono conseguenze economicamente negative della nuova modalità e una disparità delle partite che si sarebbero disputate in casa e in trasferta (a causa della divisione dopo 33 giornate):

«Capisco che società come Neuchâtel Xamax e Lugano, oppure Grasshopper e Losanna preferirebbero avere più club nella massima serie perché avrebbero maggiori possibilità di partecipare alla Super League. Abbiamo analizzato tutte le opzioni in modo molto dettagliato e abbiamo incluso tifosi, media e manager sportivi. Il risultato a cui siamo giunti è molto semplice: non esiste una modalità ragionevole per avere 12 squadre nella massima serie. Attualmente, l’incertezza tra i club è grande. L’emergenza sanitaria non è stata decisiva per il risultato del voto».

(nella foto: Wanja Greuel – © BSC Young Boys)

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