Russia 2018, Croazia avanti nel buio pesto argentino

scritto da Claudio Paronitti

Rebić (ma soprattutto Caballero), Modrić e Rakitić qualificano la Croazia alla fase a eliminazione diretta. Messi è un fantasma e per l’Argentina è buio pesto: il ritorno a casa, continuando a giocare così, è dietro l’angolo

La “Selección”, costretta a vincere per riscattare il deludente avvio mondiale, sente particolarmente la sfida, tant’è che è la Croazia – al 4′ – con Ivan Perišić ad andare molto vicina al vantaggio. Willy Caballero si interpone con classe, deviando in calcio d’angolo il mancino del giocatore dell’Inter. Lo spavento induce Jorge Sampaoli a modificare l’assetto difensivo, passando da una retroguardia a tre a una a quattro.

Bisogna attendere il ventesimo per vedere qualcosa di interessante: Marcos Acuna sbaglia completamente un cross, Danijel Šubašić battezza fuori la traiettoria che scheggia la traversa ed esce parallelamente in fallo laterale.

Enzo Perez, il centrocampista che sostituisce Lucas Biglia, diventa l’eroe in negativo: alla mezz’ora la difesa croata sbaglia in due occasioni permettendo al calciatore del River Plate di calciare facilmente a porta vuota. Clamorosamente, il 31enne manda la palla a lato (e anche di un po’). Da un errore all’altro. Sul fronte opposto Mario Mandžukić si divora una rete colpendo con la tempia piuttosto che andare con la fronte.

Il Mondiale non è l’ambiente dell’Argentina: la conferma arriva al 53′ con un errore pazzesco di Caballero su retropassaggio di Nicolás Tagliafico. L’estremo difensore del Chelsea svirgola clamorosamente il pallone, permettendo ad Ante Rebić di coordinarsi alla perfezione e di infilare in fondo alla rete la sua gran girata di destro. Jorge Sampaoli si mette le mani nei capelli che non ha, non sapendo che pesci pigliare.

Anche il “Pibe de Oro” Diego Armando Maradona, presente sulle tribune dello stadio, non riesce a darsi una spiegazione e il suo volto mostra preoccupazione assoluta. Ora come ora, l'”Albiceleste” rischia tantissimo. E per ciò che si è visto all’interno del rettangolo verde è giusto così.

La prima azione sensata della selezione sudamericana fa disperare tutti i supporter biancocelesti: Gonzalo Higuaín si invola sul fondo, crossa al centro per l’accorrente Maximiliano Meza. Šubašić respinge su Lionel Messi, che non riesce a far altro che a replicare il compagno di squadra e la palla termina in corner, che non dà nulla. La Croazia gioca in contropiede e, su uno di questi, Mandžukić trova l’opposizione di un difensore su assist di Sime Vršaljko.

Il reparto difensivo argentino sembra dilettantistico, con errori a valanga. Un’incomprensione potrebbe portare i croati al raddoppio, ma un po’ di sorpresa non permette agli attaccanti di colpire a salve.

La “Selección” non ha più centrocampo. Cinque elementi in difesa e altrettanti in attacco. In questo modo si espone ai contropiedi dei rosso-bianco-blu. All’80’ Luka Modrić ha tutto il tempo del mondo per controllare la sfera, liberarsi senza alcun tipo di pressing di Javier Mascherano e far partire un tiro a giro strepitoso che fa secco Caballero. Sampaoli, che ha provato a inserire anche Paulo Dybala, rimane di sasso nel vedere la sua Argentina subire così tanto. Da sasso il suo volto si pietrifica dopo la punizione sulla traversa di Ivan Rakitić. Il calciatore del Barcellona si rifà, siglando in tris al 91′ con una difesa sudamericana completamente assente e immobile.

La Croazia, con questo 3-0, passa il turno. L’Argentina, invece, deve sperare in un pareggio tra Nigeria e Islanda, altrimenti saranno guai. Il popolo albiceleste è già sul piede di guerra.

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