Mondiali Qatar 2022, round-up di sabato 3 dicembre: Denzel Dumfries lancia gli Oranje, Lionel Messi fa 789 alla 1000ª!

scritto da Claudio Paronitti

Conclusa la fase a gironi con diverse sorprese al suo interno, la 22a edizione del Campionato del Mondo di calcio è già entrata nel suo vivo con i primi due incontri della fase a eliminazione diretta

L’Olanda estende la sua incredibile striscia d’imbattibilità a 19 incontri dopo il successo per 3-1 conquistato sugli Stati Uniti, combattivi su tutto l’arco del confronto ma poco cinici in fase di realizzazione, grazie a uno scatenato Denzel Dumfries, autore di due assist e della rete che manda in archivio il duello. Il match della serata mostra un Lionel Messi in gran spolvero. Il capitano dell’Albiceleste va a segno per la 789a volta in 1000 partite ufficiali in carriera e indica, con una performance illuminante sotto tutti i punti di vista, la strada per il round seguente ai suoi compagni di squadra.

Ecco, di seguito, il round-up di quanto accaduto nei primi due ottavi di finale di sabato 3 dicembre 2022 della rassegna iridata in Qatar.

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Olanda (A1) vs Stati Uniti (B2) 3-1 (2-0) – [10′ Memphis Depay 1-0, 45′ +1′ Daley Blind 2-0, 76′ Haji Wright 2-1, 81′ Denzel Dumfries 3-1]

Gli uomini di Gregg Berhalter scendono sul terreno del Khalifa International Stadium di Ar-Rayyan con molta motivazione, tanto da crearsi uan ghiotta occasione per sbloccare il punteggio dopo appena tre giri d’orologoio. Ritrovatosi solo davanti ad Andries Noppert, il trequartista Christian Pulisic fallisce l’appuntamento con il gol facendosi respingere la conclusione mancina dall’estremo difensore degli Oranje. Il primo errore di posizionamento collettivo punisce però i ragazzi a stelle e striscie. L’azione di ripartenza della squadra guidata da Louis van Gaal è tanto rapida quanto spettacolare e porta Denzel Dumfries all’assist a centro area per l’accorrente Memphis Depay, il cui destro rasoterra a giro non lascia scampo a Matt Turner. In seguito, il ritmo si affievolisce e l’equilibrio torna a regnare. Come conseguenza, il rumore prodotto dai 44’846 spettatori presenti si abbassa notevolmente e le contendenti non lasciano grandi spazi per manovrare in maniera fluida. Questo accade sino a quando si giunge al primo e unico minuto di recupero concesso dal direttore di gara brasiliano Wilton Sampaio. Il protagonista è nuovamente il laterale dell’Inter, che iscrive il suo secondo assist di giornata per il compagno Daley Blind, il quale raddoppia nel momento più opportuno per i suoi. Come accaduto nella prima parte, i nordamericani approcciano la ripresa con vigore, ma i tentativi di Pulisic e Weston McKennie non trovano la fortuna sperata. Ciò non succede ad Haji Wright, che ridà speranza alle Stars & Stripes con il cronometro che entra rapidamente nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Nemmeno il tempo di gustarsi appieno il gol del dimezzamento dello score ed ecco che a distanza di cinque giri di lancetta la selezione europea chiude definitivamente i giochi. I ruoli della seconda rete si scambiano e Blind offre a Dumfries, isolato sul palo più lontano, un pallone che il 26enne trasforma in tris con una volée d’istinto mancina.

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Argentina (C1) vs Australia (D2) 2-1 (1-0) – [35′ Lionel Messi 1-0, 57′ Julián Álvarez 2-0, 77′ Enzo Fernández 2-1 (autorete)]

All’Ahmad Bin Ali Stadium di Ar-Rayyan, davanti a un numero consistente di persone presenti (lo speaker dell’impianto, che ne annuncia 45’032, lo conferma), il duello tra due modi estremamente diversi di vedere e vivere il calcio – che per i bookmakers è quello più scontato con quote largamente, e secondo logica, favorevoli ai sudamericani – mostra un deciso dominio territoriale dell’Albiceleste, la quale non riesce inizialmente a far cedere il muro eretto con solidità dagli attenti Socceroos. Sorniona e molto paziente, la compagine di Lionel Scaloni attende il trentacinquesimo per portarsi in vantaggio a seguito di una fantastica azione di squadra, il cui terminale non può essere altri che Lionel Messi. La Pulce (che festeggia nel miglior modo possibile la partita numero 1000 in carriera con il 789 gol!) riceve un appoggio morbido di Nicolás Otamendi – che dal canto suo viene servito tra le linee da Alexis Mac Allister -, controlla verso il centro e con una rapidità pazzesca trova un preciso colpo da biliardo che s’infila nell’angolino basso alla destra di Mathew Ryan. Il periodo iniziale si chiude così, con un unico gol firmato da uno, se non dal migliore e più talentuoso calciatore del pianeta terra. L’inconcepibile cambio, per certi versi, che il ct argentino effettua, togliendo l’esterno offensivo Alejandro Gómez e inserendo il centrale Lisandro Martínez porta a formare il reparto arretrato a tre. Gli oceanici percepiscono la mossa e alzano nettamente il proprio baricentro e per qualche minuto mettono in difficoltà la difesa avversaria. È però dall’altro lato del campo che si registra una vera e propria «frittata» a seguito di una ripartenza mal calcolata. Ryan appoggia sulla sinistra, ma la palla gli ritorna quasi subito. La pressione regolare di Rodrigo De Paul manda in ambasce il portiere del Copenhagen, il quale, piuttosto che rinviare, regala letteralmente la sfera a Julián Álvarez. Il talento del Manchester City, ex-River Plate, non aspetta altro per raddoppiare con uno dei più semplici diagonali a porta praticamente sguarnita della sua ancor giovane e luminosa carriera. Quando tutto pare volgere tranquillamente verso una comoda qualificazione argentina, ecco arrivare il fortunoso punto dei Canguri, che dimezzano lo scarto al settantasettesimo grazie a una deviazione con la mano di Enzo Fernández su una «sballata» conclusione mancina di Craig Goodwin che sarebbe terminata abbondantemente a lato. Gli uomini di Graham Arnold prendono fiducia e all’ottantunesimo Aziz Behich s’inventa un dribbling ubriacante che elimina quattro avversari, ma non Lisandro Martínez, provvidenziale nel negare la gioia al terzino sinistro del Dundee United. Nel rovente finale, mentre Lautaro Martínez si divora un paio di ghiotte chance per chiudere ancitipatamente il discorso, il 18enne Garang Kuol si crea al novantasettesimo e ultimo giro d’orologio l’opportunità della vita, liberandosi alla grande in area di rigore di Lisandro, ma sbattendo contro la perfetta uscita di Emiliano Martínez.

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L’accoppiamento dei quarti di finale – Olanda (A1) vs Argentina (C1)

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