Il SFC annuncia il ritiro di Esteban

scritto da Davide Perego
In un comunicato stampa, trasmesso questo pomeriggio alle 16.30, il Servette FC ha reso noto che a soli 26 anni Julian Esteban ha deciso di ritirarsi. Una notizia come un pugno allo stomaco per chi ha seguito in questi anni l’evolversi mai razionale della carriera di un predestinato a diventare un possibile nazionale ed un giocatore con ampie prospettive. Alla ribalta nella stagione 2006/2007 quando segnò 14 reti in 17 partite di una Challenge League avara di soddisfazioni per i granata, Esteban optò per un prematuro grande salto in Francia dove non riuscì mai a sfondare con il Rennes e dove si infortunò una prima volta alla caviglia. Il ritorno a Ginevra nell’estate del 2009 è stato condizionato da alti e bassi sempre a causa di ripetuti problemi di natura fisica.

Nei momenti migliori, Esteban ha lasciato sperare di poter tornare ad alto livello e anche grazie al suo repertorio il Servette è tornato in Super League oltre ad aver ottenuto una meritata salvezza nel 2012 con tanto di qualificazione ai preliminari di Europa League. La frustrazione del ragazzo è tutta nel comunicato ufficiale della società. A lui va il ringraziamento di tutti i tifosi ginevrini che in anni difficili hanno potuto trovare fiducia nei propri colori proprio grazie al talento del giovane attaccante.

IL COMUNICATO STAMPA
Julian Esteban, 26 ans, s’est résolu à arrêter la compétition avec effet immédiat.
Il avait éclaté au grand jour lors du premier tour de Challenge League 2006-2007 en inscrivant 14 buts en 17 rencontres avant de rejoindre le Stade Rennais. Dès ce moment-là, Esteban enchaîne les pépins physiques et ne parvient jamais à s’imposer dans le club breton. De retour au Servette FC durant l’été 2009, il inscrit 11 buts et réalise 12 passes décisives en 53 matches.
« Ce n’est pas une décision prise sur un coup de tête, déclare Julian Esteban, mais une décision mûrement réfléchie. Mon corps ne suit simplement plus. Depuis environ 4 ans, je me blesse, je me bats pour revenir, puis je me blesse à nouveau et ainsi de suite. C’est frustrant à plusieurs niveaux. Frustrant de recommencer à chaque fois à zéro, frustrant de ne pas pouvoir aider l’équipe. C’est éprouvant psychologiquement. J’en avais parlé avec le président il y a quelques semaines, et nous avions convenu de faire le point après le dernier match. Là, je n’en peux simplement plus, et j’ai pris la seule décision qui s’imposait, d’arrêter la compétition. »

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