C’è da chiedersi se qualcuno possa avere una minima percezione di come si andrà a ricostruire una stagione calcistica.
Quello che oramai sembra essere unanime – indipendentemente dal come farla terminare concretamente – è che i campionati 2019-20 non riprenderanno. Si dice che nello sport, le cose non vadano spesso come dovrebbero, ma a volte pare proprio di essere circondati da psicopatici. Invece, questa volta, l’emergenza sanitaria ha più o meno riunito tutti sotto unica bandiera.
Per qualcuno, è il caso della categoria rappresentata dal nostro interlocutore, la drastica sospensione delle attività è coincisa con un aumento di “lavoro”, perché se la tua professione è anche quella di essere un “agente di calciatori” il tempo per fermare il cronometro non c’è. Tommaso Manicone e la sua “TMA” sono al lavoro ogni giorno con un ritmo probabilmente diverso e con mezzi che la “modernità” consente di utilizzare per continuare ad essere operativi. Di cosa si tratta, ce lo ha spiegato proprio il diretto interessato nel contesto di una bella chiacchierata telefonica: “Approfitto del tempo a disposizione per guardare partite e video di campionati ai più sconosciuti. E’ necessario farlo per poi tirare le somme. Credo che la passione porti proprio a cercare di scovare nel dettaglio non solo ciò che tutti potrebbero intuire guardando una singola partita, ma proprio dedicandosi, a volte anche con testardaggine, alla specifica analisi di ciò che ti ha colpito. Il tempo non basta mai, ma vorrei sottolineare che in questo momento sono aumentate le telefonate con i “direttori” e con quelli che più comunemente chiamiamo “addetti ai lavori” per parlare di salute e di situazioni umane che possano aiutarci anche a riflettere sulle future necessità”.
Il rapporto con i tuoi giocatori come è proseguito dopo la sosta forzata?
“Ci sentiamo spesso e con loro si è trovato lo spazio per approfondire i risultati della stagione, per rivedere insieme il film del campionato, per valutare gli aspetti sui quali migliorare e ovviamente per cercare di abbozzare insieme una sorta di programma. Devo dire che nessuno di loro ha smesso di lavorare e che oggi sarebbero pronti per una qualsiasi tempistica di ripartenza. Ho sempre dato importanza all’aspetto umano e alla relazione di amicizia che si crea con coloro che ho scelto di seguire”.
La retorica impone una domanda: quale calcio vedremo quando si potrà ripartire? Che società troveremo? Come si riprenderà e con quali stimoli?
“Non è risposta facile. Questa pandemia ha colto tutti impreparati ed ha provocato in molti paesi di grande cultura calcistica un impoverimento economico dettato dal blocco delle attività produttive. Posso ipotizzare che molte realtà ripartiranno con budget ridotti. Aggiungo che questo aspetto non comporterà a mio parere una diminuzione della qualità del gioco. Per molte società – indipendentemente dal loro livello di campionato – sarà necessario dare maggiore importanza ai giovani del settore giovanile o a coloro che sono stati girati in prestito. Coloro che sono cresciuti – e ne ho visti parecchi – lontani dai loro clubs di appartenenza, potrebbero ricevere nuove opportunità. Una diminuzione degli investimenti dovrebbe andare a vantaggio di un ringiovanimento delle rose”.
Quindi un “calcio” un po’ meno frenetico e più paziente?
“Questo è ciò che mi sento di ipotizzare. Il livello qualitativo cambierebbe di poco, ma probabilmente servirà mettersi in testa di avere pazienza affinché i giovani possano far tesoro degli inevitabili errori per equilibrare il rapporto esperienza/qualità tecniche. Come diciamo sempre, “sbagliando si impara”, ma poi nella realtà tolleranza e pazienza sono virtù per pochi. Imparare i trucchi del mestiere richiede investimento: i giovani calciatori sono disponibili, ma spesso dall’altra parte non viene concesso il tempo necessario”.
Recentemente ci siamo accorti che hai lanciato in rete con il tuo Team una piattaforma elegante e accattivante. Una scelta per stare al passo coi tempi.
“L’idea era già nell’aria. Diciamo che avendo l’opportunità di un po’ più di tempo a disposizione siamo riusciti a concretizzarla. A livello pratico si tratta di un completamento professionale di immagine non solo nostra, ma anche una vetrina per i nostri giocatori che seguiamo a 360 gradi. L’aspetto mediatico è sempre più importante. Di pari passo andremo anche a migliorare l’aggiornamento non solo statistico di ogni singolo giocatore grazie alla piattaforma instagram che sarà aggiornata in tempistiche brevi. La passione è sempre smisurata e credo ogni opportunità ci venga concessa dal progresso informatico sia utilizzabile per dare maggior visibilità al nostro lavoro”.
Ci tieni particolarmente a parlare dei tuoi calciatori più giovani rispetto a coloro che magari possono darti maggiore visibilità nell’immediato e che scalpitano come gli altri per riprendere l’attività. Chi ti conosce sa che credi in ciascuno dei giocatori che hai voluto seguire. E’ un po’ una tua prerogativa. Oltre a Carlo Manicone e Andrea Padula su cui sei sicuro potranno disputare una buona stagione quali sono fra gli altri coloro che ti sembrano interessanti?
“Ci tengo a citare per primo un ragazzo del 2001 che secondo me – dato che l’ho potuto seguire da vicino – ha bruciato le tappe conquistandosi un posto da titolare in un campionato difficile come quello della Serie D italiana ed in un ruolo nel quale di giovani non se ne vedono: Giorgio Perego. Attualmente in forza alla Castellanzese del Direttore Asmini e di Mister Mazzoleni, ha giocato 25 partite delle quali il 70% da titolare. Credo sia un buon centrocampista di “passo e gamba” (come dice il suo allenatore) con la testa giusta per fare bene.
Poi, legandomi al discorso fatto all’inizio, ho valutato e deciso di seguire un promettente esterno alto cipriota che a 17 anni ha già debuttato nella First Division del suo paese, il massimo campionato. E’ un ragazzo del 2003 che possiede qualità tecniche eccezionali. Forse deve ancora strutturarsi fisicamente, ma per il calcio svizzero potrebbe essere già pronto. L’ho seguito grazie ai mezzi di cui disponiamo e sono certo delle sue qualità.
Infine, tengo molto a Luca Tonelli, 11 presenze nella stagione in corso con la U21 del Lucerna di Mister Chieffo in prima lega. Lui è un ragazzo classe 2000 che può giocare esterno o (meglio a mio parere) dietro le punte. Si tratta di un giocatore intelligente che non disprezza di fare entrambe le fasi, sa fare goal e sa contribuire a quelli degli altri. Per il mio modo di vedere il calcio è un buon prospetto per il salto in Challenge League”.
Giunti al termine, gli effetti congiunti della chiacchierata hanno portato ad una gran voglia di ripartire. Come ed in che modo non lo scopriremo probabilmente molto presto. Possiamo invece scoprire qualcosa di più sulla Tommaso Manicone Agency consultando direttamente il sito: www.tmagency.net