GER-1, giornata in chiaroscuro per gli elvetici: Favre & Co. mantengono il contatto con la vetta, Embolo ancora kappaò!

scritto da Claudio Paronitti

La 27ª giornata di 1. Bundesliga, che si concluderà nel tardo pomeriggio di oggi, ha visto i personaggi rossocrociati vivere un venerdì e un sabato in chiaroscuro

L’anticipo di Berlino tra l’Hertha BSC e l’Union è stato contraddistinto dal ritorno in panchina di Urs Fischer, costretto ad abbandonare la quarantena per un lutto in famiglia e rientrato al suo posto dopo essere risultato negativo a due tamponi consecutivi. Sfortunatamente per lo zurighese, la più quotata squadra della capitale si è imposta con un poker scaturito nella ripresa (51′ Vedad Ibišević, 52′ Dodi Lukebakio, 61′ Matheus Cunha, 77′ Dedryck Boyata).

Gli unici elvetici usciti dal terreno di gioco con il sorriso sono stati Lucien Favre, Roman Bürki, Manuel Akanji e Marwin Hitz, i quali hanno vinto il «derby» rossocrociato con Kevin Mbabu, Renato Steffen e Admir Mehmedi. Il Borussia Dortmund ha infatti espugnato Wolfsburg con le reti di Raphael Guerreiro (32′) e Achraf Hakimi (78′), mantenendo quattro punti di distanza dalla capolista Bayern Monaco, che si è facilmente sbarazzata dell’Eintracht Francoforte di Gelson Fernandes (capitano e in campo 90′) e Djibril Sow (entrato al 71′). Nel 5-2 dell’Allianz Arena vi è da segnalare la prestazione dell’austriaco Martin Hinteregger, autore delle due reti degli ospiti (52′ e 55′) e dell’autogol che ha definito lo score al 74′.

Se Steven Zuber (titolare e sostituito dal 63′ dall’ex-Grasshopper Munas Dabbur) con il suo Hoffenheim non è riuscito a venire a capo della lanterna rossa Paderborn, pareggiando in esterna (1-1), è dal Borussia-Park di Mönchengladbach che giungono notizie negative. I Fohlen – con Yann Sommer e Nico Elvedi sul terreno dall’inizio alla fine – sono stati privati di Breel Embolo a partire dal 12′. Il 23enne esterno offensivo ha dovuto lasciare il rettangolo verde dopo un intervento falloso di Kay Havertz (match-winner con una doppietta al 7′ e al 58′ su calcio di rigore), occorso sei giri d’orologio prima.

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