Xhaka, bello e muto a Wembley

scritto da Pier Luigi Giganti

Granit Xhaka troneggia su Wembley. Proprio su quel terreno dove appena diciottenne aveva esordito con la maglia della nazionale maggiore. Nella Community Shield – la Supercoppa inglese – conduce il suo Arsenal al successo contro gli acerrimi nemici del Chelsea (1-1 e poi vittoria ai rigori). Fornisce a Kolasinac il vellutato assist per il punto del pareggio dei Gunners, maledice il miracolo di Courtois sulla sua cannonata da fuori e più in generale detta i tempi di gioco dei biancorossi.

Il suo errore sul rinvio da cui scaturisce la rete d’apertura di Moses è francamente veniale. Ben più sorprendente il suo no in zona mista quando Chalcio gli ha chiesto ben centoventi secondi della sua vita per discutere della partita odierna e della stagione che verrà, anche in chiave elvetica.

Perché scegliere di rimanere muti anche quando si è appena ricevuto il trofeo quale Man of the Match è francamente inspiegabile.

 

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