Tuggen – Mendrisio: ricordi di una fredda estate

scritto da Davide Perego

Sempre più spesso mi chiedo: “come si fa a non essere romantici con il calcio”. Qualche giorno fa, esattamente il 9 settembre, avremmo potuto festeggiare il terzo compleanno di quella che nell’ipotetica lista delle 100 partite che hanno scritto la storia del FC Mendrisio non dovrebbe mancare.

Pioveva a dirotto quel giorno alla Sportplatz Linthstrasse di Tuggen e c’era anche un velo di tristezza perchè dopo cinque giornate la squadra di Francesco Ardemagni non aveva ancora convinto.

Capita, e non di rado, che i più bravi a sperticare lodi per giocatori o squadre che a noi sembrino buoni, ma non eccezionali, siano sempre gli inglesi o gli americani. L’errore è però nostro. Il più delle volte tendiamo a minimizzare e a non prenderci mai sul serio.

A ricordare l’evento, ci ha pensato un caro amico che ha abbandonato in silenzio e senza disturbare il mondo del calcio, ma che – ve lo giuro – ha lasciato un vuoto incolmabile.

Una confessione. Chi scrive, specie dopo il gol lampo di Valdet Istrefi al settimo minuto, aveva previsto una sconfitta di larghe proporzioni. “Noi ci siamo e lo dimostreremo a Tuggen contro una squadra che ritengo la più forte del gruppo unitamente al Bellinzona. Sarà la nostra partita della svolta. Faremo il colpaccio a Tuggen e torneremo con i tre punti che daranno linfa al nostro campionato” diceva a Enrico Lafranchi il Mister nell’intervista pubblicata da “L’Informatore” il giorno prima della partita.

Si parte presto. “Se me lo dicevi andavamo con la mia” dice il Tire a proposito della mia auto senza aria condizionata.

I ragazzi indossano una sgargiante maglia gialla: Cataldo in porta, Seba CT a destra e Gennari a sinistra i due laterali bassi, i due Kaba centrali, Mosca il vertice, Senkal e Giona a fare la guerra in mezzo, Darietto, Sarr e Martin davanti.

Dopo il gol di Istrefi è solo Mendrisio e arrivano puntuali le reti di Sarr ed il capolavoro di Giona Mazzetti che già ne aveva fatto uno pazzesco a Chiasso in amichevole. Superman para un rigore a Santana con la Rita in delirio dietro la porta sotto l’acqua che non dà tregua. Il Tiraboschi che mena gramo e dice che “ a paregian…te vedaret…a semm rugnaa quest’ann…..”. Gli esordi di Perego e Maestri…il Rega che parte dalla panca e quando entra li fa diventar tutti scemi. Schiri Odiet che va nel panico, complice l’atteggiamento di Borilovic, misterioso allenatore che lascerà Tuggen senza essere ricordato, il direttore non ne azzecca più mezza.

Il triplice fischio. La festa. L’influenzato Tirelli che lascia la tribuna ed entra in campo per correre con i compagni sotto la curva presidiata dai tifosi della Fattanza.  Il Ferruccio in estasi. Omar che apre il terzo pacchetto. Per arrivare alla macchina servirebbero stivali al ginocchio. E’ finita. Adesso inizia il nostro campionato. E sarà un gran campionato. L’ultimo indimenticabile gran campionato del FC Mendrisio. Altro calcio. Altri tempi. Altra prima lega. Sono trascorsi soltanto 36 mesi e il cielo sopra Mendrisio non è più lo stesso.

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