Sion, Kevin Fickentscher: «Onestamente, reputo Stéphane Henchoz una delusione e un ipocrita, con lui non c’erano colloqui»

scritto da Claudio Paronitti

Kevin Fickentscher – © FC Sion

È oramai trascorsa qualche settimana dalle dimissioni di Stéphane Henchoz da tecnico del Sion. Ora, dopo le critiche mosse dallo stesso friborghese nei confronti dei suoi ex-giocatori, tocca a un calciatore vallesano replicare per le rime alle accuse

In un’intervista rilasciata al quotidiano romando Le Matin, il 31enne estremo difensore Kevin Fickentscher si è «ribellato», togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: «Sorpreso dalle sue esternazioni? La parola più corretta dovrebbe essere un’altra. Sono rimasto profondamente deluso da ciò che ha detto. E ne sono certo, perché ogni volta che qualcosa non funzionava il capro espiatorio era sempre uno solo, Yassin Fortune. È giovane ed è uno dei ragazzi più gentili del gruppo. D’accordo, ha trascorso quattro anni all’Arsenal, ma per quale motivo far ricadere le colpe su di lui? Non trovo corretto che la gente parli senza sapere e si faccia così un’idea non vera dell’allenatore».

«Le parole che ha pronunciato non posso essere accettate. Su alcuni punti ha ragione. Ma, piuttosto che discuterne apertamente con la stampa, perché non ha discusso privatamente con noi? Ha giocato con la sua personalità di allenatore: non ha avuto il coraggio di rimanere gentile nei nostri confronti. Personalmente, non mi ha mai parlato nel corso dei cinque mesi in cui è stato il nostro condottiero. Quando mi sono infortunato alla testa a Lugano, mi ha inviato un semplice SMS. Lì per lì era contento della mia prestazione, dato che ho saputo stringere i denti per mezz’ora. Per il resto il nulla più totale, nessuna discussione, che sia tattica, tecnica o mentale. E per i miei compagni di squadra è valso lo stesso».

«Rispetto il fatto che non ha tralasciato e messo in un cassetto la sua personalità, è il suo stile. Per venir motivato non ho bisogno di lui. Sono grande abbastanza per sapere cosa devo fare. Ho potuto però appurare che ha avuto più coraggio con i giornalisti che con noi giocatori. Ha avuto spesso la possibilità di parlarci, ma non l’ha fatto. Onestamente, il suo atteggiamento mi ha deluso moltissimo e questa delusione è condivisa anche dal resto del gruppo. Per me è chiaro che è stato un ipocrita. Se vincevamo, ci dava le “pacche sulle spalle” e ci supportava, mentre se uscivamo sconfitti non lo vedevamo molto. Per me non è possibile lavorare con certa gente».

Leggi anche questi...