Annunciato sulla lista dei partenti da più fonti, Bastien Toma resterà, almeno per il momento, un calciatore del Sion, club con cui ha contratto in essere valido sino al termine della corrente stagione
Alla ripresa degli allenamenti in casa vallesana, il 20enne centrocampista ha rilasciato una lunga e interessante intervista al sito web ufficiale del club biancorosso, nel corso della quale ha raccontato le sensazioni che ha vissuto quest’estate, dall’esclusione dai convocati per l’esordio con il Basilea fino a diventare uno dei protagonisti del derby di sabato con il Servette.
Il match con i ginevrini – «È stato un incontro molto intenso con diverse occasioni da ambo le parti. Poteva concludersi con qualsiasi risultato e perciò penso che dobbiamo essere soddisfatti del punto conquistato. Personalmente, è stato uno dei miei primi derby, è stata una partita speciale, con tanti tifosi e in cui ho cercato di dare tutto me stesso. Abbiamo l’obbligo di sudare per la nostra maglia e per i nostri tifosi, giunti numerosi e molto rumorosi. Mi è dispiaciuto non essere riuscito a concretizzare almeno una delle occasioni che mi si sono presentate».
La situazione personale – «Fisicamente mi sento bene. Ho iniziato ad allenarsi più tardi con la squadra visto che ho prolungato la stagione passata con un raduno con la nazionale rossocrociata e così ho lavorato 5-6 giorni ai margini del gruppo. Ogni giorno che trascorre mi sento sempre meglio, gli automatismi e il ritmo ritornano e sono pronto per riprendermi il ruolo sul campo».
L’assenza con il Basilea – «Come professionista, è normale che voglio giocare tutte le partite. L’esclusione è stata una decisione dell’allenatore, bisogna accettarla. Non l’ho presa male, mi ha semplicemente motivato a lavorare ancora di più in allenamento per dimostrare che merito di giocare».
Il mercato – «Quello che posso dire e garantire è che sono concentrato al 100% su ciò che faccio per aiutare il Sion a vincere. Poi, nel calcio tutto è possibile, lo sanno tutti. La finestra di mercato è ancora aperta per un mese e non si può mai sapere cosa ti riserverà il futuro. Se tuttavia dovessi scegliere, mi piacerebbe giocare nel campionato spagnolo. Credo che corrisponda di più al mio stile di gioco».
La concorrenza a centrocampo – «Nel mondo del calcio nessuno ti regala qualcosa! Logicamente, chi si allena meglio scende in campo nel fine settimana. Penso che questa concorrenza sia positiva: ci spinge a essere più performanti ogni giorno».
Valon Behrami – «Tutti lo conoscono, è una giocatore molto esperto e credo che al suo fianco non posso far altro che apprendere. È veramente un vantaggio avere un simile calciatore con noi».
Il modulo di Stéphane Henchoz (3-5-2) – «È diverso da ciò che abbiamo conosciuto con gli ultimi allenatori. Ogni giocatore deve abituarsi il più in fretta possibile. Personalmente, ho già un po’ di esperienza con questo sistema, in quanto l’ho sperimentato in nazionale e qui in Vallese sotto gli ordini di Paolo Tramezzani. Con questo sistema di gioco mi sento comunque a mio agio».
Gli obiettivi personali – «Devo fare di più rispetto alla scorsa stagione, migliorando le mie statistiche personali (3 reti e 7 assist in 36 partite, ndr) e prendendomi più responsabilità. A livello collettivo, lo dico sempre, il mio sogno è di conquistare la 14ª Coppa Svizzera. E perché no, magari terminare sul podio in campionato. Sono certo che i mezzi non mancano!».
La Nazionale Svizzera – «Rappresentare il proprio Paese ai più alti livelli è un sogno di ciascun calciatore. Se una convocazione arriverà presto, meglio per me. Altrimenti, continuerò a lavorare duramente per vestire un giorno o l’altro la maglia rossocrociata».