SFL, «virus vs football»: una storia che, a distanza di un secolo, si sta ripetendo con ripercussioni sul mondo calcistico

scritto da Claudio Paronitti

Mentre i due campionati di Swiss Football League risultano momentaneamente paralizzati per via del Coronavirus, il sito web ufficiale della Federcalcio elvetica ha reso noto un evento particolare del passato

Già nel corso della stagione 1918-1919, vale a dire un centinaio di anni or sono, diversi incontri della categoria maggiore del calcio rossocrociato hanno dovuto essere annullati. Ma non a causa della Prima Guerra Mondiale, che si sarebbe conclusa a breve, bensì per colpa di un’epidemia di influenza che ha bloccato l’intero sistema. V’è da segnalare che ai tempi le strutture sanitarie non erano evidentemente all’avanguardia come quelle odierne. Eppure, ci si sosteneva a vicenda in maniera da non creare più allarmismi di quelli reali.

Il rapporto annuale del Comitato Centrale dell’Associazione Svizzera di  Football e Atletica (ASFA) di allora si apre con queste parole: «Anche se questa stagione le società sono meno confrontate alle difficoltà di mobilitazione e smobilitazione, contrariamente a quanto accaduto nell’esercizio 1917-1918, tale situazione ha ostacolato lo svolgimento della competizione e, più di una volta, l’annata 1918-1919 ha rischiato di “affondare”».

L’influenza spadroneggia in Svizzera

All’epoca, la Prima Guerra Mondiale non costituiva il problema più grande per la prima divisione del calcio elvetico. «(…) la vaga e imprevedibile influenza, così come la sospensione del traffico ferroviario le domeniche, è stata molto più grave». L’epidemia di influenza ha travolto la Svizzera a due riprese. Inizialmente durante l’estate, poi in maniera ancora più violenta nell’autunno 1918, il cui picco si è avuto tra il 20 ottobre e la metà di novembre. In questo periodo di tempo, il campionato è stato completamente sospeso. Dei 55 incontri di Serie A dell’epoca previsti (predecessore della Lega Nazionale A), solamente 15 hanno avuto luogo.

Nessun incontro senza carbone

L’influenza si è stabilizzata verso la fine del mese di novembre, ma l’Associazione fu confrontata ad altri problemi che hanno messo in serio pericolo lo svolgimento delle partite. In ragione della penuria di carbone in Svizzera, causata dalla Guerra, dal 2 dicembre le Ferrovie Federali sono state costrette a bloccare il traffico ferroviario ogni domenica, giorno degli incontri per eccellenza. In quest’epoca, il carbone era indispensabile al funzionamento delle locomotive a vapore. Tuttavia, i club hanno cercato disperatamente di disputare più incontri possibili. E, a tal proposito, hanno fatto prova di avere molta creatività e volontà di fare dei sacrifici:

«Per trasportare i giocatori sono stati utilizzati diversi mezzi, come i camion, i taxi, le biciclette e le automobili. Le società della categoria inferiore si sono dal canto loro spostate a piedi. A volte, ci sono volute più di quattro ore di marcia!»

La battaglia delle culture anche sui terreni di calcio

I problemi legati al trasporto sono accompagnati da quelli infrastrutturali. L’obbligo di autosufficienza della Confederazione Svizzera, decisa durante la Guerra, ha permesso di utilizzare ugualmente i terreni di calcio come zone di cultura. La mancanza di terreni praticabili a egualmente impedito lo svolgimento di numerosi incontri.

Malgrado i tanti imprevisti, i responsabili hanno trovato i mezzi per salvare la stagione. Il rapporto annuale termina così: «Quest’anno, la stagione è durata a lungo, molto più a lungo… e non è ancora giunta al termine, anche al momento della redazione del rapporto».

La speranza, come sottolinea la chiosa della SFL, è che queste righe non si ripetano nel rapporto annuale 2019-2020.

(© Swiss Football League)

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