RSL: i rischi del Losanna

scritto da Flavio Ferraria

E’ stato un anno, il 2016, assolutamente bifronte per il Losanna. Un anno particolare  che ha visto prima la squadra di Celestini brillare e vincere il campionato cadetto per guadagnare la promozione   in Super League. Nei primi mesi di RSL la squadra ha recitato un ruolo di primo piano, facendo vedere una serie di interessanti novità. La Svizzera calcistica era rimasta ammirata dalla “banda Celestini”: gioco, gol e spettacolo. Tutto bene fino al 2 ottobre con la sonante vittoria contro il Lugano alla Pontaise. Da quel momento più nulla.

 Ultime 10 partite: 2 punti. Una striscia di 7 sconfitte consecutive. Seconda peggior difesa del campionato con 40 reti subite. Dopo la ventesima giornata 19 punti: neanche un punto a partita.

Numeri che francamente portano diritti alla retrocessione se non vi sarà un brusco cambio di rotta. Allora cosa fare? Certo il problema, in questi momenti non è trovare il colpevole, ma se mai trovare una soluzione. Il presidente deve intervenire, ma sembra che questa situazione non lo preoccupi. L’allenatore, premiato come il più “Grande” per l’anno 2016, a sua disposizione possiede un piccolo Losanna. Piccolo non in senso dispregiativo, ma letterale. Piccolo, nel senso che, per colpa del caso, di infortuni o problemi economici i biancoazzurri hanno una panchina corta.

Ci sono altri indizi allarmanti. La squadra non sa difendere: prende gol in ogni occasione. Succede da mesi. Allora non basta dire: andiamo avanti, dimostriamo  che siamo uomini e tutte le frasi di rito. Sembra piuttosto che insistere su una difesa a tre, oggi come oggi, è un vero e proprio vantaggio che si da agli avversari dal primo minuto.

Il ruolo del portiere non è stato gestito al meglio. Alternanza tra Martin (10 presenze), Castella (9) e Da Silva (3) non hanno aiutato la squadra. Tra i tre quello che ha fatto vedere le migliori qualità è stato Da Silva –  al quale, molti addetti ai lavori, pronosticano un futuro importante. Qualità non mancano, piedi buoni nemmeno, ma il Mister deve dimostrare di essere il “migliore” perché tutto parte dalla testa.

Leggi anche questi...