FC Chiasso, Angelo Renzetti: «Il vero patron rossoblù è… Novoselskiy! Contento per Braga, dispiace per Abascal e “Jaco”»

scritto da Claudio Paronitti

Dopo più di una decade in sella al Football Club Lugano, Angelo Renzetti si sta godendo un periodo meno stressante dal punto di vista lavorativo. Ad ogni modo, il Pres è sempre «sul pezzo», osserva attentamente e a fondo tutto ciò che accade nel mondo del calcio e svela un particolare per quanto concerne la gestione del Football Club Chiasso

Attraverso un’interessante intervista rilasciata a l’Eco dello Sport, l’imprenditore ticinese si è chinato su vari temi, dalla lotta ai vertici in Credit Suisse Super League fino ad arrivare ai recenti avvenimenti riguardanti quattro ex-allenatori della squadra bianconera (Abel Braga, Maurizio Jacobacci, Fabio Celestini e Guillermo Abascal). Ecco le dichiarazioni principali rilasciate dal 67enne:

«Per la partita di domenica con lo Young Boys sono abbastanza fiducioso, anche perché l’ultima volta a Cornaredo li abbiamo battuti superando il turno in Coppa e questo può darci maggiore convinzione. Il Lugano sta bene e pertanto non lo vedo per nulla spacciato.

Sono molto felice per Abel Braga. Lo sento spesso, siamo rimasti in ottimi rapporti, anche con suo figlio. Non mi meraviglia che abbia avuto una nuova opportunità nel suo Paese. Lui è uno dal “pedigree” importante e continuare ad allenare a Rio de Janeiro, nella sua città natale, gli farà molto piacere.

Mi dispiace per Maurizio Jacobacci. Non è semplice guidare una squadra all’estero, indipendentemente dalle qualità di un tecnico, già di per sé difficile. Quando si ha a che fare con un’altra mentalità e altre abitudini, tutto si complica. L’esempio più lampante in tal senso è Fabio Celestini, che ha vinto la Coppa Svizzera ma poi in campionato è finito nel baratro.

Riguardo Guillermo Abascal, credo che un ritorno a Chiasso sarebbe la soluzione migliore. Quello è il suo “habitat” naturale. Lui è molto bravo a lavorare con i giovani e con Leonid Novoselskiy, che è il vero patron rossoblù, potrà fare molto bene. Ha un gioco che piace alla società e che punta molto sulla crescita dei ragazzi. Fatica un po’ di più invece, vista la sua ancora giovane età (32 anni, ndr), con i giocatori più “anziani”. Sarei contento se avesse l’occasione di tornare in Ticino».

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