MISTER X – Capitolo 58, Sergio Mozzetti “Sirianni è come Totti, i miei giovani giocheranno in Seconda lega, magari proprio con il Riarena”

scritto da Roberto Colombo
Sergio Mozzetti, allenatore del Riarena (Terza lega)

L’allenatore del Riarena: «Che bello sarebbe tornare ad allenare mio figlio Francesco, che allenavo negli allievi E proprio del Riarena. Come giocatore avevo una buona tecnica, meglio di alcuni ragazzi che alleno adesso. Ma prima di tutto vorrei salutare la nostra Jenny: persona splendida che purtroppo ci ha lasciato troppo presto»

BELLINZONA – Con la nostra serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 58: Sergio Mozzetti allenatore del Riarena (Terza lega, gruppo 2).

CIAO JENNY

Mister Sergio Mozzetti: «Prima di rispondere alle tue domande desidero ricordare la nostra segretaria Jenny che ci ha lasciato purtroppo troppo presto. Splendida persona, sempre con il sorriso. A nome di tutto il Riarena esprimo le più sincere condoglianze alla sua famiglia. Ciao Jenny».

L’INTERVISTA – MISTER X

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Ero il classico “libero” dotato di buona tecnica, meglio di alcuni giocatori che alleno adesso (risata). Ma allo stesso tempo ero anche uno che non si tirava mai indietro quando il gioco si faceva duro. Diciamo che al giorno d’oggi qualche cartellino in più lo avrei preso. Il ricordo più bello è la prima storica promozione con i Verzaschesi, era il 1992 e fummo promossi in Quarta lega: eravamo grandissimo gruppo con quasi tutti i giocatori che erano della valle. Di Vogorno eravamo addirittura in sette».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «Nessuno, non sono né scaramantico né superstizioso».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Nessuna bestia nera che io sappia. Probabilmente invece lo siamo noi per qualcuno (sorriso)».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Sicuramente mio figlio Francesco. L’ho allenato per 4 anni quando era piccolo (negli allievi E/D e in quella squadra c’era anche Allan Arigoni che oggi gioca nel Grasshoppers e nazionale U20) quando anch’io ho iniziato il mio percorso di allenatore proprio nel Riarena. In seguito Francesco è entrato nelle selezioni regionali e quindi nel Team Ticino. Attualmente è fermo per cause di forza maggiore: spero un giorno possa riprendere e sarei felicissimo di allenarlo di nuovo».

Forse non sarà RIARENA a vita, ma… «Al Riarena mi trovo benissimo, stiamo ricostruendo qualcosa di importante. Se penso che, dopo la retrocessione dalla Seconda lega, nel luglio 2019 avevo una rosa di soli nove giocatori, mi rendo conto della strada che abbiamo fatto in questi due anni. La mia fortuna è stata che arrivavo dalla Selezione Locarnese (allievi B) e da quella mia squadra ho portato al Riarena alcuni giocatori di grande qualità e personalità che sicuramente nei prossimi anni vedremo giocare in Seconda lega e, perché no, magari proprio con il Riarena. I nomi di questi ragazzi? È presto detto: Antonio Di Giulio, Jonathan Rocca, Ian Mozzetti, Noah Lanini, Nico Rappo. Vorrei ricordare per esempio che siamo stati l’unica squadra ad essere riusciti a battere la corazzata Solduno, che arrivava da oltre 20 risultati utili consecutivi: quel giorno 7 titolari su 11 erano avevano un’età compresa tra i 17 e i 19 anni. Ma il grande merito non è solo loro, ma va anche a chi li guida dentro il campo, mi riferisco a giocatori di grande spessore umano e di esperienza calcistica invidiabile come i gemelli Pero e Daniel Nedoklan, Dario Leovac, Ilija Grgic, e naturalmente capitan Nicola Sirianni che vive il Riarena in modo viscerale, come Totti viveva la Roma. Tornando alla tua domanda iniziale fare previsioni sul futuro non è da me, vivo molto alla giornata. La vita è troppo imprevedibile, c`è un proverbio dei saggi dell’India che dice: “Se vuoi fare ridere Dio, raccontagli i tuoi progetti”».

To be continued…

Leggi anche questi...