Lugano, mister Celestini: “Lavoreremo duramente e soffriremo, ma sempre con il sorriso sulle labbra”

scritto da Claudio Paronitti

Al termine del primo allenamento del nuovo anno, mister Fabio Celestini si è confidato riguardo i prossimi mesi che attendono i suoi ragazzi

“A loro non ho detto molto. In fondo, non ci vediamo da sole tre settimane – asserisce il tecnico bianconero -. Così, a parte rinnovare loro gli auguri di buon anno, ho ribadito l’importanza della seconda parte di stagione”.

“Ripartiamo da zero, è vero, anche se nella preparazione non cambia granché – prosegue il 43enne -. Tra ottobre e dicembre ho lavorato come ho sempre fatto. Poi, ho cercato di mettere l’accento su alcuni aspetti, tralasciandone altri che in quel determinato momento erano meno impellenti”.

“Adesso, ho un mese di tempo per lavorare, anche se l’idea di gioco rimarrà la stessa – continua il suo discorso l’ex centrocampista della nazionale rossocrociata -. Questo periodo di preparazione servirà per valutare le condizioni di tutti i giocatori. Dovrò scegliere, come sempre, undici titolari e tre sostituti. Le scelte non saranno però obbligate, come fatto finora”.

Un pensiero va anche agli incontri disputati nel secondo turno del girone d’andata: “Al di là dei risultati (l’unico davvero negativo è stato quello contro il Grasshopper, ma la sfida si è giocata a tre giorni dal mio approdo a Cornaredo), la squadra mi è sempre piaciuta. I ragazzi sono cresciuti esponenzialmente partita dopo partita. Per questo motivo sono sempre stato contento, perché c’è una base solida sulla quale lavorare”.

In Spagna, il gruppo si allenerà senza troppi paletti: “A me, personalmente, è difficile togliere il sorriso e l’entusiasmo al campo d’allenamento. Per contro, non riesco a vedere cosa può dare alla squadra un “regime militare” nel corso del ritiro. Se credo che ciò sia opportuno, lo metterei in pratica. Nei vent’anni da calciatore e nei nove da allenatore non l’ho mai sperimentato. Se lo facessi, perderei la mia autenticità”.

Un’ultima riflessione concerne il roster con cui Celestini vorrebbe lavorare fino a giugno: “Mi piacerebbe avere venti giocatori, più un paio di giovani, in modo da riuscire ad allenarsi in maniera ottimale. I ragazzi soffriranno, ma ciò non vuol dire che vivranno come se fossero in caserma. Lavoreremo molto con i singoli, sugli aspetti tecnici, tattici e fisici. La rosa sicuramente diminuirà. Oltre ad Abedini, ci sono altre situazioni in evoluzione. E tutte in uscita, perché l’importante è sfoltire. Non per fare uno sgarbo a questo o quel giocatore, bensì per il fatto che non posso garantire a tutti un minutaggio adeguato alle loro capacità”.

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