Bilinovac-Locarno: l’amore al capolinea

scritto da Riccardo Vassalli

Ne ha passate tante, di cotte di crude. Ha sempre retto e sopportato di tutto pur di difendere i suoi colori, la sua maglia. Mate Bilinovac è stato un pezzo di storia recente del FC Locarno. Il tempo verbale chiede forzatamente il passato perché le strade dell’ormai ex numero dieci e quella del Locarno si sono divise. Improvvisamente, forse non troppo. Tempi e modi sono un discorso a tre tra le parti chiamate in cause. Sicuramente in modo doloroso, soprattutto per quella fetta di tifosi sempre pronti e presenti a difendere la loro creatura. Forse è questo quello che fa più male: il fatto di esser stati ‘abbandonati’ da ‘uno di loro’, da uno che ha sempre messo in secondo piano le difficoltà delle bianche casacche nonostante continui apprezzamenti da squadre di categoria superiore.

Bilinovac e il Locarno avranno modo di fare pace, di riabbracciarsi ancora nonostante ora vesta la maglia granata dei cugini. Forse non subito, visto e considerato l’atteso derby che darà il via al ritorno di Locarno e Bellinzona. Ognuno avrà le sue legittime ragioni, si guarderanno negli occhi questa volta senza esultare insieme perché questa volta è finita per davvero.

Crediamo che alla fine prevalga il cuore, il buon senso, il rispetto reciproco. Ci viene impossibile pensare l’attaccante in cattivi rapporti con quella che fino a pochi giorni fa è stata la sua casa. Ci viene impossibile pensare che la rabbia del momento possa trascinarsi fino a dimenticare tutto il contributo che Bilinovac ha portato al Lido.

Dalla Challenge Legue alla prima Lega Classic. Un percorso lungo 110 presenze condite da sudore e passione ancor prima delle 22 reti e 5 assist. E’ stato lungo, passionale ed emotivo, ma alla fine tutti i figli, prima o poi, lasciano casa..

1 commento

Maurizio Mosca
Maurizio Mosca 21 Gennaio 2017 - 1:41

Peccato che non è “fino a pochi giorni fa”……… diciamo pure che l’accordo è di diversi mesi fa!… prima che finisse l’andata, prima che nell’ultima partita si infilasse negli spogliatoi senza salutare la curva (unico giocatore a non farlo) e dove ha rifiutato la fascia di capitano…..la bandiere non esistono quando si ragiona solo con il borsellino. Adesso sembra quasi che lui sia la vittima, ma non è proprio cosi.

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