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di Davide Perego
E’ di ieri l’ufficialità della notizia secondo la quale il FC Chiasso avrebbe deciso di affidare a Davide Belotti (ottima carriera nella Serie A italiana, giocatore ed ex assistente a Bellinzona, tecnico al Team Ticino prima di chiudere la parentesi in Svizzera alla guida di un Biasca oramai condannato alla retrocessione) un ruolo di direttore tecnico in supporto all’allenatore Ernestino Ramella. Una scelta che ha subito scatenato il dibattito in rete tra i fedelissimi sostenitori del club di confine. Una scelta discutibile. Non per l’indiscutibile valore di Davide Belotti, quanto per il continuo sostegno necessario ad un allenatore che presentatosi come conoscitore del calcio di Challenge League ha sin qui dimostrato notevoli difficoltà che la società aveva deciso di lenire con l’ingaggio in doppia veste di Gianluca Zambrotta. In un momento di gran confusione e di risultati scarni, l’ingresso di Belotti può solo aiutare lo staff ad intraprendere un percorso in grado di rimediare a quanto accaduto fino ad oggi. Non un (ultimo ?) disperato tentativo per trovare la soluzione ai problemi (molti dei quali sono dipesi dalla mediocrità sin qui mostrata dai nuovi arrivati), ma una scelta probabilmente programmatica che sulla base delle dichiarazioni di Belotti va nella direzione scelta e voluta dal DG Degennaro.
” Alla base di tutto c’è il rapporto di stima e fiducia ormai decennale con Degennaro che anche nel mio piccolo e recente passato di allenatore tra Bellinzona ,TeamTicino e Biasca ha sempre contribuito sostenendomi e proponendomi. Appena prima dell’inizio della stagione c’era già stato un contatto,ma per vari motivi non ci eravamo incontrati. Ora la società ha deciso e spero con ragione, che il mio contributo possa servire ad aiutare Mister Ramella sia sul campo, dove potremo lavorare per gruppi o reparti, sia nella visione degli avversari, cercando di curare maggiormente i dettagli e dando così un impronta più professionale alla squadra”. (Davide Belotti)
