SFL, il capo dei procuratori Christoph Graf: «I ⅔ dei calciatori non vuole riprendere? L’indagine non è rappresentativa»

scritto da Claudio Paronitti

La situazione sanitaria, in netto miglioramento rispetto a qualche settimana or sono, ha fatto propendere il Consiglio Federale a concedere l’inizio degli allenamenti dei professionisti a partire da lunedì 11 maggio

Tra i numerosi personaggi del mondo del pallone rossocrociato intervenuti sull’argomento vi è Christoph Graf, capo dei procuratori svizzeri, il quale ha fornito la sua versione dei fatti.

Intervistato nel corso della trasmissione Fuorigioco @ Home, l’ex-capo redattore del Blick ha spiegato che «in una situazione come quella attuale occorre sicuramente dimostrare solidarietà. Ma quello che accaduto con il virus non è certo colpa dei giocatori, non solo loro quindi devono pagare lo scotto, ma devono rinunciare al lavoro ridotto fino al momento in cui tutto ripartirà. Poi, si dovrà tornare alla situazione che c’era prima».

Secondo un sondaggio dell’Assocalciatori elvetica i ⅔ circa dei 140 interpellati è concorde riguardo un annullamento della stagione: «Personalmente, sono rimasto molto sorpreso quando ho letto la notizia. Lo studio non rappresenta i giocatori importanti, quindi sono molto scettico. Tra di noi agenti abbiamo parlato e nessun giocatore non vuole riprendere a giocare. Io nutro dei dubbi riguardo questa notizia. Non è da ritenere un’indagine rappresentativa».

Il 29 maggio si svolgerà l’assemblea generale straordinaria, al termine della quale si deciderà se proseguire o meno: «Sarà una battaglia aperta, prima i club volevano soldi dal Parlamento e ciò non è stato concesso. Io sono stato uno dei primi a dire che lo sport è importante, ha un valore educativo e sociale. Senza calcio e senza partita live la vita è un po’ più triste. Ma questo vale anche per l’hockey su ghiaccio. Io direi che se giocassimo in giugno e luglio potremmo anche provare a vendere in diritti del campionato ad altre nazioni, dove non si gioca. La gente ha bisogno di sport, di calcio e ci guarderebbe. Sarà una battaglia, ma credo che alla fine si giocherà. Pensate che questo è anche il momento più importante per lo scouting per chi ad esempio dal nostro campionato vuole fare il salto in Bundesliga. C’è un rischio e un costo per le società, ma se non si riparte devono pensare che i loro giocatori, soprattutto svizzeri, perdono di valore e non hanno mercato in un grande mercato di calcio».

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