RSL, che Lugano sarebbe senza Renzetti?

scritto da Claudio Paronitti

Il giorno dopo la conclusione del girone d’andata Angelo Renzetti ha stilato un primo bilancio stagionale, parlando anche dell’impegno personale in società

Il Presidente, si sa, prosegue da solo il suo percorso alla testa del club dal momento in cui è diventato proprietario del 100% delle quote azionarie. Qualsiasi abboccamento di persone interessate (o tali) è finito con un nulla di fatto. Perciò, è chiaro ciò che il numero uno va dicendo da parecchio tempo: “Non vorrei vendere, però non posso andare avanti sempre da solo”. I famosi personaggi locali che si dicono interessati a entrare a far parte della società e, di conseguenza, aiutare in maniera importante il patron, si esprimono quasi esclusivamente a parole. A conti fatti, l’impegno ipotizzato non viene mantenuto. Perché? I motivi possono essere vari. Certo è che la lungimiranza di Renzetti ha portato il Lugano a una solidità finanziaria e sportiva. Con il budget più basso dell’intera Raiffeisen Super League, i bianconeri si barcamenano egregiamente nella massima categoria elvetica, mettendo in ambasce formazioni molto più attrezzate (sulla carta) di loro. Se sulle rive del Ceresio si vivono determinati emozioni lo si deve in particolar modo a una persona che, essendo alla testa di tutto, ci mette sì la faccia, ma non solo. Tempo, soldi, passione e chi più ne ha più ne metta. L'”impero” costruito dal “Pres” potrebbe far gola a tanti, ma, a conti fatti, non c’è anima viva che venga in soccorso nel momento del bisogno.

Il tanto decantato “Polo Sportivo degli Eventi” dovrebbe prendere vita nel 2021. Vale a dire che, alla posa della prima pietra, mancano ancora tre anni e mezzo: un’infinità. La Swiss Football League ha concesso una deroga alla società sottocenerina fino a quella data. Dopodiché, se non dovessero cominciare effettivamente i lavori progettati il destino dei bianconeri sembra segnato. I tempi della politica non sono uguali – e mai lo saranno – a quelli della vita. Occorre però sottolineare un fatto: il concorso indetto dalla Città di Lugano è datato 2012. Il vincitore è risultato essere il ‘Progetto Sigillo’ degli architetti Giraudi, Radczuweit, Cruz e Ortiz. Il primo sviluppo progettuale è stato finalizzato all’allestimento di un Piano di Quartiere. L’anno? 2015! Significa ben 36 mesi più tardi rispetto alla conclusione del bando. In quel periodo, il Lugano giostrava ancora in Brack.ch Challenge League, categoria che ha lasciato alla fine del mese di maggio del 2015. Un caso? Non proprio. O perlomeno, non proprio per la classe politica. La quale è stata criticata, a ragion veduta, da Renzetti. Le scuse messe sul tavolo per giustificare un ritardo simile ha irritato non solo il “Pres”, ma tutta la piazza luganese. Ora, con il patron che si vede costretto a guardare oltre per ciò che concerne gli investimenti in società, cosa farà la Città di Lugano? Il famoso Polo verrà costruito oppure verrà posto tutto in un cassetto in attesa di chissà quale evento particolare? Di sicuro c’è che la passione che Angelo ha per il calcio e per il Lugano è talmente smisurata che nessuno potrà toglierlo contro il suo volere. Un piccolo, grande regalo di Natale anticipato il patron l’ha ricevuto martedì sera, quando il Consiglio Comunale cittadino ha approvato una serie di conti concernenti il Polo. Sperando che sia il primo di tanti, veloci, passi che verranno effettuati nel futuro prossimo.

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