«Quella volta che io e Sousa vincemmo la Champions…»

scritto da Davide Perego



di Flavio Maddalena

Indosserà l’abito delle grandi occasioni, oggi, il St. Jakob. Un abito fatto di stelle. Quelle che su tutti gli schermi, accompagnate dalle note del famigliare inno di Tony Britten, si stringeranno fino a comporre l’essenza dello sport più praticato dell’universo: il pallone. È la Champions che torna, oggi, per una quinta serata di gala, per un penultimo turno della sua fase a gironi. In questo caso, al St. Jakob le stelle più luminose però saranno quelle in campo. L’ospite, in effetti, è di quelli che non puoi fare a meno di strabuzzare gli occhi: il Real delle star. Cristiano Ronaldo, Bale, Rodriguez, e compagnia “galactica”. I campioni in carica.
Che all’andata, in casa loro, dettarono legge: 5-1. Come andrà però stavolta? «Ovviamente per i renani si prospetta un’altra partita difficile, però… Mi aspetto un match interessante! Il Basilea non ha nulla da perdere, e si sa come per le grandi non sia mai evidente giocare contro le cosiddette piccole. È giusto che i renani ci credano». Parole, queste, di Stéphane Chapuisat. Un parere di chi la Champions non solo l’ha giocata ma l’ha anche vinta, nel corso della sua carriera. Nel caso dell’ex attaccante rossocrociato correva la stagione 1996/97. La maglia sulle spalle del vodese era quella giallonera del Borussia di Dortmund. E tra i suoi compagni, in campo, c’era anche un certo Paulo Sousa. Fresco di trasferimento dalla Juventus. Fresco, pure, di trionfo sul più alto palcoscenico continentale, proprio con i bianconeri. LEGGI IL RESTO

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