Parla Samuel: “Lugano piazza piccola? No, non è un passo indietro!”

scritto da Pier Luigi Giganti

È un Walter Samuel allo stesso tempo umile e determinato quello che incontra per la prima volta i giornalisti da quando è stato nominato allenatore in seconda del Lugano.

Ecco il contenuto integrale dell’intervista che il 39enne di Laborde ha concesso ai microfoni della rsi.E’ un’opportunità per crescere. E’ da un anno che ho lasciato come giocatore e ora penso più alla parte tecnica anche se mi manca esperienza, ma ho tanta voglia“.

Non penso al futuro, non so se potrò essere primo allenatore, ma per ora penso solo all’oggi e so che mi mancano delle cose che ora cerco di compensare con la mia esperienza maturata in campo negli anni. Mi interessa solo quello che succede adesso.”

So che il mio è il ruolo di secondo e l’ho accettato come tale. Ora il giocatore che ero non c’è più, devo pensare a dare una mano ai ragazzi, al mister e allo staff tecnico: cerchiamo di essere disponibili per loro che sono la parte più importante.” 

L’esperienza all’Inter con Pioli mi è servita per cominciare a vedere le cose dall’altra parte perché uno quando gioca se ne va a casa dopo gli allenamenti. Invece ora devo pensare tanto, non solo alla tattica, ma al lavoro: devo preparare il lavoro dei ragazzi, devo motivare i giocatori con allenamenti che a loro possono piacere.” 

Non lo so se essere stato giocatore mi avvantaggia, questo bisogna chiederlo a loro. Io mi sento normale, devo farli a sentire a loro agio, loro mi hanno fatto sentire bene. Piano piano sto conoscendo l’ambiente di Lugano, conosco il campionato perché ci ho giocato (al Basilea ndr), ma è la prima volta che vengo ad allenare qui. So che non è un campionato facile, ma cercheremo di fare bene.”

Se considero Lugano troppo piccola? No, altrimenti non avrei accettato, ho accettato perché conoscevo il campionato e la realtà. Ho tanta voglia di dimostrare, per me non è fare un passo indietro, anzi è una cosa molto buona aver accettato.”

Tutti, quando parlano di me, dicono che curerò la parte difensiva, che è quella che ovviamente conosco meglio. Però sono molto incuriosito anche dalla parte offensiva, guardo i video, e poi bisogna costruire anche il gioco perché non è che possiamo subire tutto il tempo, non penso che sia buono difendere tutto il tempo.”

“Tami è tranquillo, ma anche molto passionale, abbiamo visto un po’ come si muovono i ragazzi perché una cosa sono gli allenamenti e una cosa sono le gare. Con lui ho parlato della sua idea di calcio e mi è piaciuta. Per fortuna, siamo molto compatti nello staff. “

Sappiamo che competizione è l’Europa League, sappiamo come si disputa, non è facile. Speriamo di farla nel migliore dei modi e serve gestire il gruppo perché con tante partite c’è spazio per tutti e tutti devono essere motivati, per questo è importante giocare in Europa e non è un peso. Una rosa ampia dà più possibilità. Giocare in Europa è bello e siccome se lo sono guadagnati è giusto che si godano questa competizione.”

L’altro giorno sono andato per la prima volta in panchina, infatti all’Inter andavo a guardare i video. Quindi più che altro voglio che quello che facciamo in allenamento si riesca a vedere in campo. È la cosa principale, speriamo di riuscirci e si è felici se quello che impariamo poi va bene sul campo.” 

 

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