Si è conclusa con una vittoria e una sconfitta con il medesimo punteggio la prima trasferta in quasi due anni della Nazionale Svizzera U20, affidata ad interim a Matteo Vanetta, il quale ha definito il periodo trascorso assieme «una sensazione molto positiva»
Nella prima partita amichevole, disputata al Grbavica Stadium di Sarajevo, si è registrato un successo per 3-0 al cospetto dei pari età locali della Bosnia-Erzegovina, definito dai sigilli di Nils Reichmuth (44′), Alvyn Sanches (59′) e Trésor Samba (72′). «L’intensità fisica è stata notevole. Siamo stati in grado di giocare al meglio e siamo stati molto disciplinati», ha sottolineato al termine della gara Matteo Vanetta.
Nella seconda sfida contro l’Italia, andata in scena presso lo Stadio Franco Ossola di Varese, è mancata l’efficienza. «12 tiri a 5 in porta e 7 corner a 2 ci hanno mostrato in quali aree dobbiamo migliorare. C’era una mancanza di sensibilità davanti alla porta. La squadra ha mostrato molto coraggio nel seguire il proprio stile, anche se l’Italia ha pressato molto nel primo tempo». Questa l’analisi del coach ad interim, che non incluso nel suo discorso il secondo tempo a causa delle dodici sostituzioni effettuate dagli avversari. Due dei tre gol subiti sono infatti arrivati in questa fase (35′ Daniele Montevago, 48′ Giovanni Fabbian, 75′ Tommaso De Nipoti).
L’obiettivo degli incontri di Sarajevo e Varese è stato quello di cercare giocatori nati nel 2002 e nel 2023 che potessero essere presi in considerazione per la selezione U21 dopo le finali del 2023. «Ho una sensazione molto positiva. I ragazzi volevano imparare e volevano migliorare. Aiuteranno a garantire che la U21 abbia un futuro interessante davanti a sé», ha chiosato l’ex-assistente allenatore dello Young Boys.
(nella foto: l’undici di partenza della Nazionale Svizzera U20 nel secondo test-match contro i pari età dell’Italia – © Keystone/ASF_SFV)
