Murat: ma come difendi ?

scritto da Davide Perego

Il primo quarto d’ora della partita di Ginevra (quattro limpide occasioni tutte fallite dai grenats) aveva concesso a Murat Yakin la possibilità di correggere la disposizione della linea difensiva. Più che mai ottuso nel voler giocare decisamente alto, il nuovo tecnico dello Sciaffusa ha preso un’imbarcata dopo l’altra ringraziando infine Vitkieviez e compagni per aver graziato a più riprese il povero Matic, il cui debutto è stato macchiato essenzialmente dall’uscita indecisa in occasione del terzo goal del Servette. Viste e riviste nell’ottica di un normale approfondimento, le situazioni concesse dallo Sciaffusa sono state anche imbarazzanti soprattutto perché gli errori di “testa” sono sembrati sempre gli stessi dall’inizio alla fine della partita.

Alla Praille, si è vista una squadra per nulla ordinata, poco incisiva, ma come ad Aarau con la qualità di saper sfruttare al meglio qualsiasi (mezza) occasione. Va aggiunto che la 21^ di Challenge League ha messo a nudo i limiti di molti difensori che hanno mostrato lacune mentali e di approccio al gesto che andrebbero corrette. Gravissimo l’errore di D’Angelo che ha portato il Wohlen a sfiorare il primo vantaggio. Imbarazzante la sistemazione della difesa del Winterthur sulla palla ferma che ha portato Castroman ad imbucare Minder.

Male – anzi di più – le difese di Wil, Le Mont e anche a Chiasso i rossoblù hanno regalato al Neuchâtel le due reti decisive, in particolare la seconda. La rete decisiva che ha permesso al Winterthur di tornare alla vittoria è viziata da un ingenuo fallo di Bicvic che tuttavia fa parte di una situazione poco controllabile e non imputabile ad errore tecnico o di posizione.

Su come difendere una sovrapposizione, sembra tuttavia necessario aprire un dibattito perché nel week end se ne sono viste di ogni. Tornando alla gara della Praille sembrano gravissime le responsabilità di Cadamuro e Mfuyi in occasione delle due reti messe a segno dall’ex Steven Lang.

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