Mondiali Qatar 2022, round-up di mercoledì 30 novembre: una «mini-vittoria» promuove l’Australia, la sorte la Polonia

scritto da Claudio Paronitti

L’ultimo giorno del mese di novembre è stato caratterizzato dalla disputa della terza giornata dei Gruppi C e D, che ha deciso altri due accoppiamenti relativi agli ottavi di finale dei Campionati del Mondo di Qatar 2022

Ottenendo la seconda vittoria di misura consecutiva senza incassare reti, una solida Australia si qualifica per la fase a eliminazione diretta e accompagna la Francia, in campo con le seconde linee e al tappeto con il medesimo risultato con la Tunisia. In serata, un’assai deludente Polonia, che pensa esclusivamente a non subìre che a offendere, viene stesa dall’Argentina, ma supera il turno per una miglior differenza-reti al cospetto del Messico.

Ecco, di seguito, il round-up di quanto accaduto mercoledì 30 novembre 2022 sui terreni dell’Emirato del Qatar.

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Australia vs Danimarca 1-0 (0-0) – [60′ Mathew Leckie 1-0]

Davanti ai 41’232 spettatori dell’Al Janoub Stadium di Al Wakrah, dei cinici e compatti Socceroos proseguono il loro cammino iridato ai danni della selezione di Kasper Hjulmand che, nonostante domini nelle principali sezioni statistiche, mostra veramente troppo poco per poter sperare di ottenere il pass per la fase a eliminazione diretta. Agli uomini del ct Graham Arnold, che diventa il secondo allenatore della storia a guidare gli oceanici agli ottavi di finale di un Mondiale, basta così un’altra «mini-vittoria» per gioire ed esultare con il proprio popolo. Con l’altissima posta in gioco, la prima parte risulta poco attrattiva, se si esclude la conclusione di Mathias Jensen deviata sulla traversa da Mathew Ryan. Una volta giunta la notizia del vantaggio tunisino, che li avrebbe eliminati, gli australiani trovano nella magica proiezione offensiva di Mathew Leckie per tutta la metà campo offensiva il momento ideale per superare Kasper Schmeichel e far scivolare la sfera in fondo al sacco con un preciso diagonale mancino. Su sponda danese, a mancare è la qualità sotto porta, che non permette che scagliare solamente tre tiri nello specchio della porta (sui quattordici complessivi). L’addio al Qatar diventa la logica conseguenza.

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Tunisia vs Francia 1-0 (0-0) – [58′ Wahbi Khazri 1-0]

Conquistato matematicamente il primo posto del girone dopo appena centottanta minuti, il ct transalpino Didier Deschamps opta come logica voleva per modificare il suo scacchiere di partenza, permettendo ai convocati di scendere in campo. Così è all’Education City Stadium di Doha, dove i 43’627 presenti osservano le Aquile di Cartagine più affamate di successo rispetto ai Bleus. Per il vantaggio nordafricano non occorre attendere molto, perché all’ottavo una grande conclusione di Nader Ghandri supera Steve Mandanda. La gioia dura però pochi istanti, perché è segnalato un leggero fuorigioco che annulla tutto. Nonostante giochino un ruolo di secondo piano, i transalpini si avvicinano alla rete con Kingsley Coman. In seguito, la squadra di Jalel Kadri riprende in mano le redini del gioco, aprendo lo score poco prima dell’ora di gioco. Un pallone recuperato caparbiamente nel cerchio di centrocampo viene servito al capitano Wahbi Khazri, il quale s’invola centralmente e, una volta arrivato al limite dell’area, s’inventa un mancino che termina nell’angolino basso. Gli inserimenti successivi di Kylian Mbappé, Antoine Griezmann e Ousmane Dembélé portano al provvisorio pareggio dell’attaccante dell’Atlético Madrid, annullato al novantaottesimo da un intervento controverso del VAR, che rileva un fuorigioco.

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Arabia Saudita vs Messico 1-2 (0-0) – [47′ Henry Martín 0-1, 55′ Luis Chávez 0-2, 90′ +5′ Salem Al Dawsari 1-2]

Il terreno del Lusail Stadium di Al Daayen è il teatro di un duello in cui vi è in palio uno dei due posti che garantiscono l’accesso agli ottavi di finale. Le 84’985 anime sopraggiunte per osservare le gesta di Figli del Deserto Tricolor, che rendono l’ambiente molto animato, non possono ritenersi completamente soddisfatti. Malgrado un avvio più propositivo degli uomini di Hervé Renard, le occasioni migliori per aprire lo score sono di marca centroamericana, nello specifico con Alexis Vega e Orbelin Pineda all’interno della prima mezz’ora. I sauditi, sostenuti a gran voce dal proprio pubblico, provano ad avvicinarsi alla porta di Guillermo Ochoa, non inquadrando praticamente mai lo specchio. L’immagine più lampante è il colpo di testa in tuffo di Sultan Al Ghannam al sesto e ultimo minuto di recupero, che si spegne abbondantemente a lato. La formazione guidata da Gerardo Martino fa valere la sua forza nelle battute d’apertura della ripresa. A seguito di un calcio d’angolo dalla sinistra, César Montes spizza in orizzontale verso Henry Martín, che al volo da zero metri iscrive il vantaggio. Esso viene raddoppiato al cinquantacinquesimo da una perla su punizione di Luis Chávez, che spedisce la palla direttamente all’incrocio dei pali. Il terzo gol, che garantirebbe il pass alla fase successiva non si registra, perché due reti vengono annullate e il direttore di gara inglese Michael Oliver nega un penalty. Così, al novantacinquesimo, i sauditi chiudono la loro avventura con il terzo sigillo personale nel torneo di Salem Al Dawsari, che combina in uno spazio ristretto con Hattan Bahebri e dimezza lo scarto.

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Polonia vs Argentina 0-2 (0-0) – [46′ Alexis Mac Allister 0-1, 67′ Julián Álvarez 0-2]

La sfida da «dentro o fuori» dello Stadium 974 di Doha, disputata davanti a 44’089 spettatori (per la stragrande maggioranza sudamericani), vive di un dominio Albiceleste, che nella prima frazione culmina con il calcio di rigore giustamente accordato dopo la visione delle immagini al VAR per un intervento falloso di Wojciech Szczęsny su Lionel Messi e con la paratona dell’estremo difensore della Juventus sul mancino a mezza altezza della Pulce. Prima di ciò, gli uomini di Lionel Scaloni si creano diverse opportunità, ma lo stesso attaccante del Paris Saint Germain e i suoi compagni di squadra Julián Álvarez e Marcos Acuña non riescono a gonfiare una rete che, dati e manovra alla mano, sarebbe assolutamente meritata. La selezione di Czesław Michniewicz non effettua alcun tipo di pressione e sembra accettare un destino senza nemmeno provare a controbattere. Dopo esattamente 53 secondi dalla ripresa delle ostilità, i sudamericani passano in vantaggio. Una combinazione sulla sinistra tra Ángel Di María e Nahuel Molina porta quest’ultimo al cross rasoterra a centro area, dove sul pallone si avventa Alexis Mac Allister, il cui morbido destro in diagonale è di una precisione chirurgica, bacia la base interna del montante, non lasciando scampo alcuno a Szczęsny. Il possesso palla schiacciante è continuo e non si ferma per un secondo. Si arriva così alla metà della seconda frazione, quando un’azione travolgente consente infine a Enzo Fernández di servire tra le linee Julián Álvarez, il quale con due soli tocchi raddoppia con uno splendido destro. Negli ultimi venti giri d’orologio, la Polonia si limita a difendere a oltranza, concedendo due grandi chance all’Argentina per calare il tris, che Lautaro Martínez e Nicolás Tagliafico in particolare non trovano.

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La classifica finale del Gruppo C – 1. Argentina, 6 punti (5-2) /// 2. Polonia, 4 punti (2-2) /// 3. Messico, 4 punti (2-3) /// 4. Arabia Saudita, 3 punti (3-5)

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La classifica finale del Gruppo D – 1. Francia, 6 punti (6-3) /// 2. Australia, 6 punti (3-4) /// 3. Tunisia, 4 punti (1-1) /// 4. Danimarca, 1 punto (1-3)

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Gli accoppiamenti degli ottavi di finale – Argentina (C1) vs Australia (D2) /// Francia (D1) vs Polonia (C2)

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