MISTER X – Capitolo 74, Vinko Curic “Adrian Scheggia sapeva dare la carica; che bravo Roberto Basile”

scritto da Roberto Colombo
Vinko Curic, allenatore dei Biaschesi (Quarta lega)

L’allenatore dei Biaschesi: «Ringrazierò sempre Roger Rapp, e ringrazio anche Stipe Simunac per la sua disponibilità. Per me sarà Biasca a vita».

BIASCA – Con la nostra serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 74: Vinko Curic allenatore dei Biaschesi (Quarta lega, gruppo 2).

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Ho giocato come terzino ed ero conosciuto per essere un giocatore coraggioso, che non disdegnava il contatto fisico e che amava salire e per dare una mano anche in fase offensiva. Un momento che non scorderò mai è stato il mio debutto in prima squadra con il Biasca (in Prima lega). All’epoca ero ancora un ragazzo, avevo 17 anni, ringrazierò sempre Roger Rapp per avermi dato quell’opportunità dimostrando che aveva fiducia in me».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «Non sono scaramantico. Prima delle partite cerco di prepararmi mentalmente e rimanere concentrato, facendo le mie riflessioni e poi confrontandomi con Stipe Simunac, che colgo l’occasione per ringraziare per la sua disponibilità e il suo aiuto».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Fortunatamente in questi anni di panchina ai Biaschesi non abbiamo ancora incontrato una squadra che risultasse un baluardo invalicabile. Dicendo così non voglio però togliere niente a nessuno: noi rispettiamo ogni avversario, ma sempre con la prospettiva di mettercela tutta e provare a portare a casa il miglior risultato possibile».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Ancora non ho moltissima esperienza come allenatore, ma guardando indietro tra i miei ex giocatori, mi viene in mente Adrian Scheggia, che allenavo negli allievi (sempre qui ai Biaschesi). Adrian oltre da essere un ottimo giocatore e una brava persona, si distingueva per la carica che sapeva trasmettere ai suoi compagni. Vorrei però fare anche un altro nome, che esula un po’ dalla domanda perché in realtà non l’ho mai allenato, ma con lui ho condiviso diversi momenti speciali sia dentro che fuori dal campo: Roberto Basile degli Azzurri, un signor attaccante e un grande motivatore».

Forse non sarà BIASCHESI a vita, ma… «…il legame con questa maglia è fortissimo. Sarà Biasca a vita».

To be continued…

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