MISTER X – Capitolo 38, Gökhan Demirkiran “Soiero, Sirob, Stacchi, Gullit Gianetta ogni mio ragazzo è stato speciale”

scritto da Roberto Colombo
Gkhan Demirkiran, allenatore del Moderna (Quinta lega)

L’allenatore del Moderna: «L’emozione più grande è legata a un mio gol in rovesciata in un derby contro il Giubiasco. Indimenticabili anche gli anni con Cadenazzo, Contone e Moderna. Nessuna scaramanzia, vado però al campo molto presto. Al Moderna abbiamo obiettivi importanti».

BELLINZONA – Con la nostra serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 38: Gökhan Demirkiran allenatore del Moderna (Quinta lega, gruppo 3).

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Ero un attaccante. Lì davanti ho praticamente giocato in tutti ruoli. Avevo un buon tiro, ma soprattutto lottavo su ogni pallone. Tecnicamente non ero tra i più bravi della squadra, però nemmeno il più scarso (risata). I miei ricordi più belli: 1) La stagione 2009/10 con il Cadenazzo allenato da Mario Guggia con cui fummo promossi dalla Quarta alla Terza lega; 2) La stagione 2010/11 al Contone allenato dal professore Adriano Di Vittorio con cui ottenemmo la promozione in Seconda lega, nonostante per me sia stata una stagione particolare perché tra militare e un piccolo strappo all’anca non giocai per circa 5 mesi; 3) La stagione 2011/12 con il Moderna allenato da Athos Tognini con cui arrivammo quarti in classifica in Terza lega».

«Invece – ha continuato mister Demirkiran – per il mio gol più bello bisogna andare indietro di molti anni. Giocavo negli Allievi A del Raggruppamento Bellinzona sud (ex settore giovanile di Ravecchia e Semine) e sfidavamo il Giubiasco. La nostra squadra era composta per la maggior parte da ex giocatori proprio del Giubiasco, quindi si trattava di un derby molto sentito. Quel giorno al campo c’erano una marea di persone. Feci un gol in rovesciata ricevendo un cross dalla sinistra. Poi non ricordo più nulla, avevo 17 giocatori sopra di me a farmi festa, una delle emozioni più belle che abbia mai vissuto sui campi di calcio: vedere avversari, spettatori e compagni applaudire al mio gol è stato qualcosa di indescrivibile».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «Da allenatore non ho un vero e proprio rituale scaramantico. Posso però dire che solitamente vado al campo molto presto, ma non per scaramanzia».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Non ho bestie nere. Alleno da troppo poco tempo per averne una, risponderò volentieri a questa domanda tra qualche anno (risata)».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Anche questa risposta è condizionata dalla mia storia da allenatore, che nel calcio attivi è ancora troppo breve, quindi posso parlare solo di quei giocatori che ho allenato nel settore giovanile. Tra quest’ultimi citerei: Rui Soiero per la sua velocità; Double Sirob con cui ho ancora una scommessa aperta; Nathan Stacchi per la grande volontà; ed infine Cleto Gianetta (detto anche il Gullit di Gnosca) per le sue capacità tecniche. Ma potrei andare avanti con tanti altri nomi, perché tutti i ragazzi che ho allenato in passato mi hanno lasciato qualcosa, dalla lista non escluderei nessuno».

Forse non sarà MODERNA a vita, ma… «…ma in questo momento mi godo il gruppo e i giocatori che ho a disposizione. La cosa importante (e la speranza) è che tra qualche anno si possa raccontare il percorso che abbiamo fatto insieme. Al Moderna abbiamo obiettivi importanti e tanta voglia di realizzarli».

To be continued…

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