MISTER X – Capitolo 16, Amedeo Stefani “Del Villano e Galimberti speciali. Che sfide contro Peschera, Balerna, Losone e Vallemaggia”

scritto da Roberto Colombo
Amedeo Stefani, allenatore del Castello (Seconda lega)

L’allenatore del Castello: «Chi vorrei allenare di nuovo? Carrara, Recalcati, Pallone e Riva, e aggiungo Sandro Reclari. Il ricordo più bello è rivedere la foto di quando giocavo negli Allievi E del Mendrisio e accorgermi che con la maggior parte di quei ragazzi siamo ancora amici. Scaramanzia sì, ossessione no»

CASTEL SAN PIETRO – Con la nostra nuova serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 16: Amedeo Stefani allenatore del Castello (Seconda lega).

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Ho giocato a calcio fino a quando il fisico me lo ha permesso, poi, dopo una serie di infortuni, ho deciso di smettere. Ho vestito le maglie di Mendrisio, Rancate, Campionese e infine Maroggia dove ho lasciato un pezzo di cuore. Ero un buon centrocampista, dotato di molta forza fisica, che amava i duelli. Avevo una buona visione di gioco e un buon lancio, che sopperiva alla mancanza di velocità. Poi, verso fine carriera sono scalato dietro, difensore centrale. Ho vissuto momenti belli in tutte le società in cui ho giocato, ma il ricordo più bello è vedere la foto della squadra Allievi E del Mendrisio e accorgermi che con la maggior dei ragazzi ritratti siano ancora amici, anzi più che amici direi. Grazie al calcio ho avuto modo di conoscere alcune persone importanti e che ancora oggi sento regolarmente, come per esempio Vincenzo (Del Villano, ndr) allenatore del Maroggia con il quale ho un rapporto che definire speciale è riduttivo, oppure Andrea Galimberti con il quale siamo come fratelli e ormai ci capiamo al volo senza nemmeno parlarci. Se devo fare un bilancio, dal calcio ho ricevuto molto di più di quello che ho dato».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «Ho qualche rituale scaramantico, ma la scaramanzia non è un’ossessione. Prima delle partite sono abbastanza sereno e mi piace scherzare. Cose particolari? Posso dire che ad ogni partita cerco di presentare ai ragazzi un nuovo personaggio storico iniziando da lui il classico discorso alla squadra. Però forse il mio vero rituale è un altro: la sera prima delle partite cerco sempre di mangiare lo stesso piatto segreto, che naturalmente non vi svelerò (sorriso)».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Come squadra bestia nera non saprei proprio cosa dire, anche perché ultimamente in Seconda cambiano spesso (le nostre bestie nere). Posso però dire che le sfide contro Tazio Peschera mi hanno sempre affascinato e contro di lui ho sempre fatto fatica. Abbiamo quasi sempre dato vita a gare interessanti, intense e “maschie”. Invece tra le squadre contro cui amo confrontarmi ci sono Balerna, Losone e Vallemaggia, avversarie sempre difficili da affrontare soprattutto in trasferta: il bello contro di loro è che sono sfide all’ultimo sangue e sempre con il coltello tra i denti».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Ho avuto la fortuna di aver allenato giocatori molto forti, e anche oggi è così. Ammetto sinceramente che se dovessi fare un confronto diretto con loro, forse sono io quello a non essere all’altezza della loro qualità. Tuttavia, in questi anni da allenatore nel calcio regionale, penso di aver imparato che l’allenatore migliore è quello che fa meno danni e lascia al talento la facoltà di esprimersi. Premesso tutto questo, i giocatori che rivorrei allenare sono Daniel Carrara, Daniele Recalcati e Pietro Pallone perché sono persone pulite che credo ogni allenatore vorrebbe in campo. Mi piacerebbe anche ritrovare sia Dylan Riva che Gerry Zambetti, due persone e due giocatori eccezionali. Invece, un giocatore che non ho mai allenato ma che mi sarebbe sempre piaciuto avere è Sandro Reclari. E infine vi lascio dicendo che sono convinto che nel prossimo futuro allenerò un altro giocatore e persona da sogno…».

Forse non sarà CASTELLO a vita, ma… «…fino a quando mi sopporteranno io sarò sempre lì a dare il massimo per cercare di scrivere nuove pagine di questa bellissima favola, sempre con il sorriso».

To be continued…

Leggi anche questi...