Lugano, piedi per terra o voli a mozzafiato?

scritto da Pier Luigi Giganti

“Tenere i piedi per terra non è male”. Termina così l’ultima intervista che Pierluigi Tami ha concesso ai microfoni della RSI. Dopo la stagione dell’euforia, dell’esagerazione è giusto ripartire così, col basso profilo o non sarebbe il caso di cavalcare l’onda dell’entusiasmo, buttare il cuore oltre l’ostacolo e far sognare una tifoseria che mai come in questo momento si è stretta intorno alla squadra?L’interrogativo è retorico. Perché per carattere, per disposizione naturale Pier non sarà mai l’uomo che scalda le folle, ma piuttosto l’umile professionista che non vuole fare il passo più lungo della gamba.

Allora il quesito deve essere opportunamente ricalibrato: ci si deve cioè chiedere perché Renzetti abbia preferito scegliere un elemento con le qualità e i limiti del nativo di Clusone?

Forse perché l’architetto è rimasto bruciato dal rapporto con due personalità ingombranti, come quelle di Zeman e Tramezzani. Entrambi trascinatori, sebbene in maniera diametralmente opposta. E allora per l’annata che viene Renzetti ha voluto provare qualcosa di diverso: qualcuno che gli sia complementare, che risponda alla sua passionalità con un approccio pragmatico e che sappia controbilanciare le sue sparate con dichiarazioni terra terra.

Funzionerà? Se pur rimanendo con i piedi per terrà si saprà prendere l’ascensore che conduce ai piani alti della Super League magari si.

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