Lugano, l’analisi post-Xamax: gli ostacoli si sono ora ridotti a tre

scritto da Claudio Paronitti

Nella notte delle streghe e di Halloween è il tre il numero ricorrente in casa bianconera

Tre, come i gol messi a segno nel meritato successo casalingo contro il Neuchâtel Xamax. Tre, come i turni che mancano alla conquista del trofeo. Stiamo volando troppo con la fantasia? Forse sì, forse no. Il Lugano, questo Lugano targato Fabio Celestini, ha una capacità che gli altri gruppi non avevano, ossia quello di soffrire quel che basta, mantenere la calma ogni qualvolta si va in difficoltà e colpire all’invasione giusta che capita tra i piedi.

Prima dell’arrivo del 43enne si parlava di una squadra camaleontica, capace di trasformarsi a dipendenza dell’avversario di turno. Questa caratteristica, a dire il vero, sembrava un miraggio. Prima, appunto, dell’avvento dell’ex Losanna. Il tecnico bianconero sta cercando di infondere fiducia nei propri mezzi ai suoi protetti, i quali, dal canto loro, stanno rispondendo nella miglior maniera possibile. Non è un caso se quella di ieri sera è stata la terza vittoria consecutiva.

Cornaredo sta ora diventando un fortino inespugnabile. L’unica pecca, purtroppo, è la media spettatori (su questo argomento di proporremo un articolo in giornata). Contro i neocastellani i paganti erano soltanto 1’000 (!). E per un ottavo di finale della Coppa Nazionale è un dato significativo sull’affetto che manca alla gente. Peccato, perché questi ragazzi meritano tutto il sostegno possibile per ciò che fanno. Magari non saranno perfetti. Ma chi lo è a questo mondo?

Leggi anche questi...