Lugano, i dodici minuti della consapevolezza

scritto da Pier Luigi Giganti

Dodici minuti nel calcio possono essere tutto o niente. Eppure, proprio quei 720 secondi che hanno concluso la sfida di Cornaredo potrebbero racchiudere le nuove ambizioni dell’FC Lugano. Nonostante ciò che si è vociferato, il Basilea non è sceso in Ticino in gita. E infatti appena ne ha avuto la possibilità ha colpito con la ferocia di un serial killer.

Dopo la rete del pareggio di Sadiku e la sua sciocca espulsione, i bianconeri non hanno però concesso la minima occasione agli ospiti. Li hanno fatti correre a vuoto, controllando il resto della contesa da squadra matura e conscia delle proprie qualità. Sono addirittura andati a un passo dal punto del tris con la conclusione di Carlinhos sull’esterno della rete. È proprio di qui che deve partire la rincorsa al terzo posto, attualmente nelle mani insicure del Sion. Ma non solo. Anche le aspirazioni del Lugano europeo di domani si devono fondare su quei dodici minuti. Tre avvicendamenti saranno probabilmente necessari (per rimpiazzare i partenti Alioski, Sadiku e Golemic, come dice il presidente Renzetti), ma tra il rosso a Sadiku e il triplice fischio finale di Schärer la squadra intera ha preso consapevolezza della propria forza.

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