Valon Fazliu – © fclugano.com
Due mesi fa (era il 21 giugno) Valon Fazliu veniva ufficializzato quale nuovo rinforzo del Lugano. Da allora, però, ha collezionato solo panchine e tribune
Il 22enne svizzero, di origini serbe, si è legato ai colori bianconeri con un contratto valido fino al 2022. Giunto in via definitiva dal Grasshopper, il centrocampista si è messo in mostra la scorsa stagione nelle fila del Rapperswil-Jona, l’allora neo-promosso in Brack.ch Challenge League.
Il bottino di 7 reti e 7 assistenze decisive in 23 incontri lo hanno inserito nella lista dei possibili acquisti di molte squadre. Alla fine è stata la società luganese ad assicurarsi le prestazioni sportive del talentuoso ragazzo dalle spiccate doti offensive.
Sin qui, tutto bello. Ma, purtroppo, non è tutto oro ciò che luccica. Almeno, fino a questo momento. Perché, nonostante le frasi positive nei suoi confronti pronunciate da mister Guillermo Abascal (le ultime nella conferenza stampa pre-Dietikon), la fiducia sembra rimanere solo ed esclusivamente “a parole”.
Un vero peccato, in quanto, con la maglia sangallese Fazliu ha dimostrato di saper affrontare con determinazione le diverse situazioni che si venivano a creare in un campionato per nulla scontato come quello cadetto. E allora, come mai non dargli un’opportunità nemmeno in Coppa (tra l’altro, non era presente neanche in panchina)? La risposta sembra chiara: Fazliu è l’unico giocatore sul quale il tecnico sivigliano non ripone molta fiducia. Non si spiegherebbero in altro modo le varie esclusioni dalla lista dei convocati per una partita.
La bocciatura subita da Fazliu è stata praticamente immediata. Prima il motivo della lingua, poi quello della nuova categoria e infine quello dell’ambientamento. Ogni scusa è buona per giustificare l’esclusione di un calciatore. In questa maniera si intacca la fiducia di un giovane. Se talentuoso come il 22enne ancor di più. Chissà cosa riserverà il futuro al prodotto del settore giovanile delle Cavallette? Appuntamento alla prossima… esclusione.
