FC Lugano, il «Pres» Angelo Renzetti torna amministratore unico: «Chiedo scusa ai luganesi per questa situazione»

scritto da Claudio Paronitti

Il giorno dopo la conferenza stampa indetta personalmente da Leonid Novoselskiy, alla quale avrebbe dovuto partecipare (ma non è stato così) anche Thiago Rodrigo de Souza, ecco avvenire nel tardo pomeriggio di oggi l’incontro tra i media e Angelo Renzetti

Come anticipato dal direttore generale Michele Campana in prima battuta, l’assemblea che ha appena avuto luogo, ha deciso la revoca degli amministratori Gianmarco Valbusa e Thiago Rodrigo de Souza. Come conseguenza, Angelo Renzetti torna amministratore unico!

Nella medesima sala stampa dello Stadio di Cornaredo, il «Pres» si è espresso a riguardo degli ultimi avvenimenti, confermando di riflesso la preoccupazione per la situazione attuale. Ecco le dichiarazioni del numero uno bianconero:

«Purtroppo, siamo finiti nell’onda del ciclone, in una specie di “cronaca nera”. Voglio chiedere scusa a tutti i luganesi. Io ci metto la faccia, come ho sempre fatto. Ho portato avanti una trattativa senza le garanzie necessarie. L’ho fatto in buona fede. Cerchiamo di rimetterci in marcia, sapendo che in questo momento la situazione è difficile. Dobbiamo scalare una montagna, ma io ci sono. Parlerò con i ragazzi per ristabilire l’ambiente positivo che vigeva. Spero che abbonati e sponsor vogliano aiutarmi. Vorrei parlare il meno possibile di quanto è stato. Abbiamo fatto due allenamenti, concentriamoci sulla squadra e ricostituire la squadra che avevamo. Io mi sono già adoperato per ciò. Ci saranno delle uscite, che verranno compensati da degli aiuti che risulteranno veri.

I contratti in essere? I problemi principali sono pressoché due, l’allenatore con i due assistenti. Per un certo verso, abbiamo in mano in tecnico “di peso”, di carisma. Tuttavia, bisogna capire se quello che troverà a Lugano sarà quello che si aspetta. A un mese dall’inizio del campionato, bisogna ragionare a fondo. Soprattutto sul budget. L’altro aspetto riguarda Demba Ba. In linea di principio vorrei che rimanesse, ma occorrerà valutare cosa vuole lui e come la pensa. Anche se ha una certa età ha un grande carisma. Gli altri contratti? Dovremo ridurre la rosa e diventare un gruppo con un numero “esatto”.

Queste persone avevano delle caratteristiche che altri non avevano. Purtroppo, è andata così. Mi dà fastidio solamente parlarne. Di riflesso, dobbiamo cercare qualcuno che mi affianchi. Il club non può mantenersi con il sottoscritto. Dopo una settimana di vacanza, non mi aspettavo una situazione complicata come questa. Il Lugano deve andare avanti e cercheremo il meglio. L’incontro odierno con Leonid Novoselskiy? L’ho visto diverso. È una persona che mi ha aiutato e stimo. Queste problematiche ci hanno messo un po’ contro. La cosa principale, che viene prima di tutto, è il Lugano. L’importante è che non sono nel baule, ma al volante della macchina…

In ottica referendum, non è una cosa automatica. Sarà una conseguenza di quanto accadrà prossimamente. La sensibilità di ognuno va al di là di ogni qualsivoglia appello. Abbiamo davanti una montagna da scalare con poco tempo a disposizione. Il campo dà la benzina e la motivazione.

Gli scenari futuri: stasera incontrerò Marco Padalino, Mattia Croci-Torti e Michele Campana. L’intenzione è sentire il loro “termometro” sul momento. Voglio confrontarmi con chi mi dà una mano, poi vedremo. Perché dall’altra parte non ho visto né un soldo né una garanzia.

Le mie risorse le metto per lavorare. Se ci riusciamo, faremo un miracolo e scriveremo una pagina di storia epocale. Non voglio lucrare sul Lugano e l’ultima cosa che voglio è la morte e il fallimento del club».

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