Dal Comunale al Lido, lo strano derby del momò Tirelli

scritto da Riccardo Vassalli

Tirelli 2La data 22 ottobre è cerchiata con l’indelebile rosso da tempo in casa Tirelli. Il classico appuntamento col destino, la partita da mille e passa significati. Che Locarno-Mendrisio rappresenti ormai un appuntamento fisso per gli appassionati del calcio ticinese già lo si sapeva, che per qualcuno possa valere molto più di un derby già speciale non è pane quotidiano. Ogni giorno 58 km per rincorrere il proprio sogno. Mendrisio-Locarno, Locarno-Mendrisio con unica tappa Il Lido. Sebastian Tirelli si sta facendo spazio nel giovane Locarno di mister Tirapelle aumentando sempre di più i minuti complessivi di gioco. Il numero 14 delle bianche casacche è cresciuto a e nel Mendrisio, cominciando da raccatta fino alla sezione allievi. Sabato avrà gli amici contro, tifosi e avversari, ma poi tutto come prima. Sperando che il viaggio dal ‘Lido’ al domicilio sia arricchito di sensazioni mai provate, perché giocare ‘contro’la propria città non è impresa per tutti. Con Tirelli, ex Chiasso U20, abbiamo toccato con mano tutti gli argomenti che accompagnano il derby ticinese di Prima Lega, tra ricordi, amici, e un’esperienza unica come quella di vestire la maglia del Locarno.

Quella di sabato non può essere per te una partita normale. Che effetto ti fa giocare contro la squadra del tuo paese?

È una partita speciale per me. Da quando mi è stata data la possibilità di giocare in questa lega, non faccio altro che pensarci. Molte persone lì mi conoscono e sanno quanto io sia legato alla mia regione. Molti amici sabato tiferanno per “l’altra squadra”, è una sensazione strana ma allo stesso tempo positiva.”

Da raccattapalle ad antagonista, ricordi il Mendrisio che ti ha ‘colpito di più’?

Ho pochi ricordi di quando ero piccolo e facevo il raccattapalle. Il ricordo che ho è del capitano di quel tempo Dario Rota, che anche agli ultimi anni della sua carriera metteva sempre l’anima per la maglia.”

Ora il Locarno, ma nella tua testa hai mai pensato di vestire la maglia a scacchi?

Nel calcio non si sa mai. Se da piccolino volevo che quel giorno arrivasse, ora non posso sapere cosa succederà. So solo che la maglia che indosso ora è altrettanto importante per me.”

Tirelli Sebastian 2

Fare Mendrisio-Locarno tutti i giorni resta impegnativo. Cosa ti spinge a farlo? Rifaresti questa scelta?
Mi spinge e mi motiva la mia passione, che negli anni mi ha sempre accompagnato. Questa è una squadra in cui posso migliorare molto, e già un miglioramento personale lo percepisco vista la qualità e l’esperienza di molti giocatori, oltre alla grande disponibilità dell’allenatore a lavorare con noi giovani. Devo solo ringraziare il club che mi hanno dato l’opportunità di giocare le mie carte a questi livelli. È una tappa importante per me.”

Esame da ‘bianca casacca’: meglio una partita così o il derby col Bellinzona?

Da bianca casacca meglio la rivalità col Bellinzona. L’ambiente che si respirava durante quella partita era incredibile, è stata una fortuna per me poter immergermi in quel clima e provare tutte quelle emozioni.”

Torniamo al passato. A Mendrisio i primi calci. Senti di dover dire qualcosa a qualcuno in particolare?

Del mio passato a Mendrisio mi restano solo ricordi positivi. Ricordo tutte le persone con cui ho condiviso momenti bellissimi e non posso fare altro che ringraziare e rispettarli.”

Tirelli Sebastian 3

Come si ferma questo Mendrisio?
Difficile da dire, hanno molti giocatori di buon livello, con molta esperienza nel campionato, oltre che un tecnico molto preparato. Personalmente posso avere delle idee, ma fortunatamente abbiamo un mister altrettanto preparato che ci prepara bene partita per partita.”

Sfida con l’amico Bosnjak: chi perde paga?

Siamo amici da molto tempo ormai. Abbiamo passato insieme momenti sia fuori che dentro il campo. Ricordo tutte le difficoltà che ha superato, tutti gli interventi che ha dovuto subire alle ginocchia. Sono solo felice che lui si trovi lì, perché è una persona che ha fatto moltissimi sacrifici, e solo chi lo conosce bene sa quanto lui ci tenga. Sarà una partita anormale anche per questo.
Certo, chi perde paga.”

tirelli-bosnjak

Probabile il confronto diretto con Axel De Biasi, altro tuo grande amico, vuoi dirgli qualcosa?

Axel è un giocatore, oltre che un amico, che stimo molto. Da lui ho imparato tantissimo solamente conoscendolo e vedendolo in campo. Mi ha aiutato a crescere e a superare alcune lacune che inizialmente mi bloccavano a questo livello. È stato e è un esempio per me di chi lotta per raggiungere qualcosa, non posso che ringraziarlo.

Qual è la squadra che ti ha colpito maggiormente?

Fin adesso quella con più qualità sicuramente è il Grassopher U21, dove abbiamo sofferto molto. Bisogna anche dire che è un campionato strano, puoi vincere e perdere con tutte, ed è questa la cosa che mi ha sorpreso di più in questi mesi.”

Allenarsi con Feltscher, Mihoubi, Pergl, Bilinovac è tutta esperienza in più. Quanto è importante per voi giovani essere guidati da uomini esperti come loro?

“Mi trovo in una squadra dove ogni giocatore mi ha insegnato qualcosa, sia i più giovani che quelli con più esperienza. Loro sono sicuramente uno stimolo in più per me, giocatori che hanno respirato calcio e si vede. Li rispetto molto e cerco di imparare il maggior numero di cose possibili. Ognuno di loro mi aiuta nella mia crescita personale, sia quando sbaglio, che quando faccio qualcosa di giusto. Sono giocatori che considero fuori categoria, mi sento davvero fortunato a poterli guardare da vicino e poter scambiare parole con loro, ovviamente faccio tesoro di tutte ciò che mi dicono, sia quando giudicano le mie scelte di gioco sia quando mi consigliano di farne delle altre. Questo ha inciso e incide molto sulla mia crescita personale.

 

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