Coronavirus, «qui nessuno parla della pandemia, ma forse si sta solo temporeggiando e fra pochi giorni si fermerà tutto»

scritto da Claudio Paronitti

Nella maggior parte del pianeta, il Coronavirus è lungi dall’essere sconfitto. Il 99% dei tornei nazionali è sospeso a causa della pandemia globale. Il restante 1% concerne la Bielorussia, unico campionato che incredibilmente si disputa con il pubblico sugli spalti

In un’epoca storica in cui la salute della popolazione viene messa al primo posto, la nazione dell’Est Europa prosegue la sua vita di sempre. «Tutto il mondo ora guarda il campionato bielorusso. Tutti dovrebbero accendere la loro televisione e guardarci. È l’unico Paese in cui si gioca e la gente è felice di ciò», racconta al tabloid Sun la leggenda Aleksandr Hleb, ritiratosi all’età di 38 anni dopo aver trascorso gli ultimi sei mesi nelle fila dell’Isloch Minsk.

L’ex trequartista di Arsenal e Barcellona conferma che in Bielorussia «nessuno parla del virus. La gente continua a lavorare con i trattori. Nei villaggi, essi guariranno tutti. E il lavoro nei campi sarà la cura». La politica messa in atto attualmente da Aleksandr Lukashenko, al potere dal 1994 e indubbiamente l’ultimo dittatore europeo, non limita la libertà del popolo. Tuttavia, le restrizioni e il regime autoritario sono molto severi per chi sgarra. «I bielorussi non soffriranno della medesima psicosi del resto d’Europa», ha affermato il leader del Paese in relazione al COVID-19, nonostante i 51 casi venuti alla luce entro i confini nazionali.

«In Bielorussia sembra che nessuno sia interessato alla questione. È incredibile. Forse tra una o due settimane anche qui ci si fermerà. Forse il nostro Presidente sta solo aspettando e vedere cosa accade con il virus. Tutti qui sanno cosa sta succedendo in Italia e in Spagna. La nostra amministrazione non crede però che la situazione sia così estrema come viene raccontata. I giovani la pensano in questo modo. E quando esco, le strade e i ristoranti sono pieni di gente», spiega ancora Aleksandr Hleb.

Basterà fare una sauna, bere tanta vodka e lavorare a più non posso per vincere qualcosa di invisibile? Se Lukashenko sia un visionario o meno, non è il momento di dirlo e non siamo certo noi che possiamo affermarlo. Fatto sta che le sue «particolari» decisioni continuano a far discutere…

(nella foto: un momento del match d’esordio dei campioni in carica della Dynamo Brest contro lo Smolevichi, terminato 1-1 – © en.dynamo-brest.by)

Leggi anche questi...