CL: Il Chiasso è allo sbando…. e non si salva nessuno

scritto da Davide Perego

di Paolo Galli
La serata di Chiasso ieri è iniziata male ed è finita peggio. Subito dominati, i rossoblù non sono riusciti neppure a entrare in partita, uscendo infine battuti 3-0 e insultati dai loro stessi tifosi. Scene imbarazzanti, in campo e fuori. Impossibile salvare qualcuno. Difficile salvarsi, ora, anche perché il Le Mont – come dimostrato in questa occasione – ha già messo la freccia. E allora? Il Chiasso si interroga sul da farsi e le soluzioni sembrano scarseggiare. È il momento peggiore dell’anno, quello delle riflessioni indesiderate, delle paure che ti bloccano le gambe. E intanto Marco Degennaro ha annunciato le sue già previste dimissioni: i suoi compiti passano a Fabio Galante.
E Zambrotta? In settimana qualcuno lo ha sentito riprendere la squadra a suon di urla; ma ieri il suo coaching è stato passivo come non mai. Nessuno ha voluto parlare di esonero, ma è chiaro che la sua situazione è a rischio, e forse anche oltre. Lo stesso presidente Davide Lurati ha preso il respiro prima di ammettere: «Non abbiamo ancora deciso nulla. Lasciamo calmare le emozioni e poi vedremo». Qualche altro dirigente, tra le righe, è sembrato più esplicito. Insomma, già oggi ne sapremo di più.
Lo stesso Zambrotta ha spiegato: «La prima cosa che ho detto, nello spogliatoio, è che se siamo degli uomini allora dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Tutti noi, a cominciare dal sottoscritto. Voglio sottolineare però che non sono uno di quei capitani che lasciano la nave quando imbarca acqua. Se poi la società dovesse esonerarmi, lo capirei, vista la situazione. Ma io sono disposto ancora a dare tutto per il Chiasso, fino alla fine». Una fine che ieri ha preso però contorni più oscuri, più negativi. Se ne rende conto lo stesso Lurati.
Ecco, tiriamo in causa la dirigenza, anche perché in questa stagione, a Chiasso, a mancare è soprattutto un’identità societaria, una vera e propria anima rossoblù. A Lurati abbiamo chiesto chi sia oggi a prendere le decisioni. «Diciamo che al momento c’è un gruppo di comando, che si riunisce e che prende poi di concerto le varie decisioni». Un gruppo che non comprende più Degennaro – la cui posizione era comunque già divenuta molto marginale, quasi distaccata; anche se poi tra lui e il club rossoblù non è mai scoccata neppure una scintilla – e che vede anche Della Torre piuttosto defilato. È il nuovo gruppo a comandare: sì, un fondo di investimento.

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